Athlon Settembre Ottobre

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L’EVENTO KARATE

to un’atmosfera di grande energia e

motivazione. Vedere atleti con di-

verse abilità interagire, imparare e

superarsi a vicenda è stato fonte di

grande ispirazione. Questo evento

ha ribadito che il parakarate non è

marginale, ma una parte vitale e in

crescita del movimento del karate in

FIJLKAM, capace di promuovere va-

lori di resilienza, inclusione e rispetto

reciproco.»

Uno dei momenti più significativi

è stato il lavoro congiunto tra base

e avanzati, culminato con l’esecu-

zione finale insieme…

«Il lavoro tra gli atleti del parakarate

al Symposium è stato inizialmente di-

viso per livelli, per poi culminare in un

allenamento congiunto nell’ultima

sessione. Questo approccio, che ha

unito atleti con diverse abilità nell’e-

secuzione finale, ha un valore ine-

stimabile. Più che un semplice atto

simbolico, rappresenta la concretiz-

zazione dei principi fondamentali del

karate. Questo momento ha dimo-

strato visivamente che il parakarate

italiano è un’entità unica, in cui non

esistono differenze tra i praticanti.

L’unione di atleti principianti e avan-

zati sul medesimo tatami annulla le

gerarchie e rafforza un profondo

senso di appartenenza.

Gli atleti principianti hanno tratto

grande motivazione nell’allenarsi con

i più esperti, in particolare quando

hanno avuto la possibilità di farlo al

fianco dei campioni della nazionale

italiana come Federica Yakymashko

(categoria K21) e Pietro Merlo (cate-

goria K30). Questo contatto diretto li

ha ispirati a superare i propri limiti e

a credere nelle proprie capacità. Allo

stesso tempo, gli atleti di livello avan-

zato hanno sviluppato un forte senso

di responsabilità e leadership, impa-

rando a trasmettere le proprie cono-

scenze con empatia e pazienza.»

Kata a squadre, parakarate beach,

ranking nazionale, CTR Games:

quali sono i progetti concreti che

vedremo svilupparsi nei prossimi

mesi?

«Guardiamo avanti con grande en-

tusiasmo. Ci sono diversi progetti

concreti che prenderanno forma

nei prossimi mesi, tutti pensati per

espandere, arricchire e consolidare

il movimento del parakarate in Italia.

A breve, verrà introdotto un sistema

di ranking per la selezione degli atleti

della nazionale, garantendo traspa-

renza e meritocrazia. Parallelamente,

un’altra priorità è l’ufficializzazione

delle squadre di parakarate al Cam-

pionato italiano, che attualmente

sono considerate a titolo sperimen-

tale.

Un’attenzione particolare è rivolta

all’inclusione nei CTR Games, dove

il parakarate avrà un ruolo di primo

piano. È bello vedere che ogni regio-

ne d’Italia formerà delle squadre da

schierare nella finale nazionale.

Per garantire una crescita a tutti i li-

velli, il parakarate sarà sempre più in-

tegrato nei momenti chiave della Fe-

derazione. Proponiamo l’inserimento

di gare e randori nel programma del

Symposium già dal prossimo anno,

per aumentare la visibilità e l’inte-

razione tra tutti i praticanti. Inoltre,

abbiamo proposto l’integrazione del

parakarate nei percorsi di formazione

arbitrale, rendendolo anche materia

d’esame. Questo è un passo cruciale

per elevare la professionalità e la co-

noscenza della disciplina.

Ma la più grande rivoluzione che stia-

mo portando avanti è lo sviluppo di

un regolamento specifico per il pa-

ra-kumite. Questo progetto ambizio-

so aprirà una nuova frontiera per gli

atleti con disabilità, offrendo loro la

possibilità di cimentarsi in una delle

discipline più dinamiche del karate.

Sarà un traguardo storico che se-

gnerà il futuro del nostro sport.»

Molto del lavoro passa dalle so-

cietà e dagli istruttori locali, che

spesso sono i primi ad avvicinare

bambini e ragazzi con disabilità al

karate…

«Il legame con le società e gli istrut-

tori locali è assolutamente fonda-

mentale. Se la Commissione nazio-

nale agisce come la «mente» che

pianifica la strategia, le società e gli

istruttori rappresentano il «cuore

pulsante» e la linfa vitale del nostro

movimento. Sono loro i primi a in-

dividuare, accogliere e far crescere i

nostri atleti, spesso con un impegno

e una passione straordinari. Senza il

loro lavoro capillare e quotidiano sul

territorio, ogni nostro sforzo a livello

nazionale resterebbe fine a sé stesso.

Per supportare questa base vitale,

un aspetto cruciale è la formazione

specializzata. I corsi che la Federa-

zione, in stretta collaborazione con

la FISDIR, organizza per i tecnici para-

limpici sono di primaria importanza.

Avere un numero crescente di tecnici

qualificati e specificamente formati

ha permesso una crescita esponen-

ziale del parakarate italiano, con un

incremento di oltre il 500% dal 2021

ad oggi.»

Dopo gli ottimi risultati agli Euro-

pei e ai Campionati del Mediterra-

neo e in vista dei Mondiali, come si

colloca oggi il parakarate italiano

nello scenario internazionale?

«Possiamo affermare con orgoglio

che il parakarate italiano si è conso-

lidato come una delle realtà più im-

portanti e di spicco nello scenario

internazionale. Non siamo più sem-

plici partecipanti, ma veri e propri

protagonisti. I nostri atleti hanno di-

mostrato un livello tecnico, una pre-

parazione e una determinazione che

ci collocano in una posizione di asso-

luta eccellenza.

A livello globale, l’Italia non viene ri-

conosciuta solo per i risultati sportivi,

ma anche come un modello organiz-

zativo di riferimento. Molte altre Fe-

derazioni guardano al nostro approc-

cio per lo sviluppo del parakarate, e il

Symposium ne è un chiaro esempio.

La profonda sinergia tra la formazio-

ne di base e la preparazione di alto

livello è il segreto della nostra forza,

ci permette di affrontare le compe-

tizioni internazionali, come i prossi-

mi Mondiali, con una base solida e in

continua crescita.»◆

Alllenamento con Pietro Merlo