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L’EVENTO KARATE
to un’atmosfera di grande energia e
motivazione. Vedere atleti con di-
verse abilità interagire, imparare e
superarsi a vicenda è stato fonte di
grande ispirazione. Questo evento
ha ribadito che il parakarate non è
marginale, ma una parte vitale e in
crescita del movimento del karate in
FIJLKAM, capace di promuovere va-
lori di resilienza, inclusione e rispetto
reciproco.»
Uno dei momenti più significativi
è stato il lavoro congiunto tra base
e avanzati, culminato con l’esecu-
zione finale insieme…
«Il lavoro tra gli atleti del parakarate
al Symposium è stato inizialmente di-
viso per livelli, per poi culminare in un
allenamento congiunto nell’ultima
sessione. Questo approccio, che ha
unito atleti con diverse abilità nell’e-
secuzione finale, ha un valore ine-
stimabile. Più che un semplice atto
simbolico, rappresenta la concretiz-
zazione dei principi fondamentali del
karate. Questo momento ha dimo-
strato visivamente che il parakarate
italiano è un’entità unica, in cui non
esistono differenze tra i praticanti.
L’unione di atleti principianti e avan-
zati sul medesimo tatami annulla le
gerarchie e rafforza un profondo
senso di appartenenza.
Gli atleti principianti hanno tratto
grande motivazione nell’allenarsi con
i più esperti, in particolare quando
hanno avuto la possibilità di farlo al
fianco dei campioni della nazionale
italiana come Federica Yakymashko
(categoria K21) e Pietro Merlo (cate-
goria K30). Questo contatto diretto li
ha ispirati a superare i propri limiti e
a credere nelle proprie capacità. Allo
stesso tempo, gli atleti di livello avan-
zato hanno sviluppato un forte senso
di responsabilità e leadership, impa-
rando a trasmettere le proprie cono-
scenze con empatia e pazienza.»
Kata a squadre, parakarate beach,
ranking nazionale, CTR Games:
quali sono i progetti concreti che
vedremo svilupparsi nei prossimi
mesi?
«Guardiamo avanti con grande en-
tusiasmo. Ci sono diversi progetti
concreti che prenderanno forma
nei prossimi mesi, tutti pensati per
espandere, arricchire e consolidare
il movimento del parakarate in Italia.
A breve, verrà introdotto un sistema
di ranking per la selezione degli atleti
della nazionale, garantendo traspa-
renza e meritocrazia. Parallelamente,
un’altra priorità è l’ufficializzazione
delle squadre di parakarate al Cam-
pionato italiano, che attualmente
sono considerate a titolo sperimen-
tale.
Un’attenzione particolare è rivolta
all’inclusione nei CTR Games, dove
il parakarate avrà un ruolo di primo
piano. È bello vedere che ogni regio-
ne d’Italia formerà delle squadre da
schierare nella finale nazionale.
Per garantire una crescita a tutti i li-
velli, il parakarate sarà sempre più in-
tegrato nei momenti chiave della Fe-
derazione. Proponiamo l’inserimento
di gare e randori nel programma del
Symposium già dal prossimo anno,
per aumentare la visibilità e l’inte-
razione tra tutti i praticanti. Inoltre,
abbiamo proposto l’integrazione del
parakarate nei percorsi di formazione
arbitrale, rendendolo anche materia
d’esame. Questo è un passo cruciale
per elevare la professionalità e la co-
noscenza della disciplina.
Ma la più grande rivoluzione che stia-
mo portando avanti è lo sviluppo di
un regolamento specifico per il pa-
ra-kumite. Questo progetto ambizio-
so aprirà una nuova frontiera per gli
atleti con disabilità, offrendo loro la
possibilità di cimentarsi in una delle
discipline più dinamiche del karate.
Sarà un traguardo storico che se-
gnerà il futuro del nostro sport.»
Molto del lavoro passa dalle so-
cietà e dagli istruttori locali, che
spesso sono i primi ad avvicinare
bambini e ragazzi con disabilità al
karate…
«Il legame con le società e gli istrut-
tori locali è assolutamente fonda-
mentale. Se la Commissione nazio-
nale agisce come la «mente» che
pianifica la strategia, le società e gli
istruttori rappresentano il «cuore
pulsante» e la linfa vitale del nostro
movimento. Sono loro i primi a in-
dividuare, accogliere e far crescere i
nostri atleti, spesso con un impegno
e una passione straordinari. Senza il
loro lavoro capillare e quotidiano sul
territorio, ogni nostro sforzo a livello
nazionale resterebbe fine a sé stesso.
Per supportare questa base vitale,
un aspetto cruciale è la formazione
specializzata. I corsi che la Federa-
zione, in stretta collaborazione con
la FISDIR, organizza per i tecnici para-
limpici sono di primaria importanza.
Avere un numero crescente di tecnici
qualificati e specificamente formati
ha permesso una crescita esponen-
ziale del parakarate italiano, con un
incremento di oltre il 500% dal 2021
ad oggi.»
Dopo gli ottimi risultati agli Euro-
pei e ai Campionati del Mediterra-
neo e in vista dei Mondiali, come si
colloca oggi il parakarate italiano
nello scenario internazionale?
«Possiamo affermare con orgoglio
che il parakarate italiano si è conso-
lidato come una delle realtà più im-
portanti e di spicco nello scenario
internazionale. Non siamo più sem-
plici partecipanti, ma veri e propri
protagonisti. I nostri atleti hanno di-
mostrato un livello tecnico, una pre-
parazione e una determinazione che
ci collocano in una posizione di asso-
luta eccellenza.
A livello globale, l’Italia non viene ri-
conosciuta solo per i risultati sportivi,
ma anche come un modello organiz-
zativo di riferimento. Molte altre Fe-
derazioni guardano al nostro approc-
cio per lo sviluppo del parakarate, e il
Symposium ne è un chiaro esempio.
La profonda sinergia tra la formazio-
ne di base e la preparazione di alto
livello è il segreto della nostra forza,
ci permette di affrontare le compe-
tizioni internazionali, come i prossi-
mi Mondiali, con una base solida e in
continua crescita.»◆
Alllenamento con Pietro Merlo