IL KARATE
VA AL SYMPOSIUM
COLLABORARE
PER CRESCERE
Periodico della FIJLKAM N.° 2 SETTEMBRE/OTTOBRE 2025 - ANNO 43°
FASTWEB
MAIN
PARTNER
FIJLKAM
foto di Emanuele Di Feliciantonio
4
In questo numero...
di Giovanna Grasso
5
Video - editoriale del Presidente
di Giovanna Grasso
IL RACCONTO SPORTIVO
6
Judo: Nazionale da record agli Europei U21
di Vito Zocco
8
Judo: Bronzo di Russo a Lima
di Carola Paissoni
10 Judo: Azzurrini in luce
di Saverio Cambiotti
12 Lotta: Mondiali Seniores, nuovo ciclo azzurro
di Saverio Cambiotti
14 Lotta: Mondiali U20
di Carola Paissoni
16 Ju Jitsu: Ritorno alle origini
di Saverio Cambiotti
18 Lotte tradizionali: Sa Strumpa
di Giacomo Sparcato Bertoletti
L’EVENTO: KARATE SYMPOSIUM
22 Il confronto tra progetti e prospettive
di Saverio Cambiotti
24 Giovani e Nazionale insieme, per crescere
di Saverio Cambiotti
26 Inclusione, crescita e nuove frontiere
di Saverio Cambiotti
28 10° dan per Pierluigi Aschieri
di Emanuele Di Feliciantonio
I PERSONAGGI
32 Luciano Buonfiglio, Presidente CONI
di Giacomo Spartaco Bertoletti
DALLE REGIONI
34 Sardegna/Lazio: Beach Wrestling
di Marco Reccia CR Sardegna/Lazio
36 Marche: Il Fair Play di Gloria Castronovo
di Lorenzo Castricini/CR Marche
37 Liguria: Da Genova al tetto del mondo
di Marzia Acquilino/CR Liguria
38 Abruzzo: Il Viaggio di Kiko
di Andrea Micomonaco/CR Abruzzo
40 Campania: Scutto al Giffoni Festival
di Antonio Romano/CR Campania
FIJLKAM COMMUNITY
42 Grounding e Taiso Yoga
di Roberto Borgis
44 Katautism: progetto d’inclusione
di Nicole Maussier
STORIA
48 L’arte della Lotta/La Lotta nell’Arte
di Livio Toschi
FORMAZIONE
46 Cambia il ruolo del dirigente sportivo
di Stefano Stefanel
Periodico fondato nel 1982 da Matteo Pellicone
Direttore editoriale Giovanni Morsiani
Direttrice responsabile Giovanna Grasso
Comitato di redazione Giovanni Morsiani, Giovanna
Grasso, Massimiliano Benucci, Giacomo Spartaco
Bertoletti, Stefano Stefanel, Antonio Romano, Livio Toschi
Progetto e impaginazione Ilaria Restaneo
Hanno collaborato Marzia Acquilino, Giacomo Spartaco
Bertoletti, Roberto Borgis, Saverio Cambiotti, Lorenzo
Castricini, Emanuele Di Feliciantonio, Giovanna Grasso,
Nicole Maussier, Andrea Micomonaco, Carola Paissoni,
Marco Reccia, Antonio Romano, Stefano Stefanel, Livio
Toschi, Vito Zocco
Servizi fotografici Francesco Della Manna, Emanuele Di
Feliciantonio, Roberto Di Tondo, Simone Ferraro, Cristian
Mascia, Daniele Scala
Videomaker Antonino Ceravolo, Federico Vitale
Periodico della FIJLKAM n.2 Settembre/Ottobre 2025
Autorizzazione Tribunale di Roma n.3418 dell’11.08.1953
Iscrizione al R.O.C n.7498 del 29.08.2011
Le cronache, i racconti, le immagini
del nuovo numero di Athlon, riassunti
dalla Direttrice responsabile
È
un periodo di cambiamento
nella vita federale. Il nuovo
cammino che la FIJLKAM ha
intrapreso può essere de-
scritto da una sola parola:
“Insieme”.
Non è solo uno slogan, ma un mani-
festo di intenti che attraversa tutto
questo numero di Athlon, dal vide-
o-editoriale del Presidente all’ultima
pagina. E siccome le belle storie me-
ritano di uscire dai confini del tatami
e della materassina, vogliamo che an-
che chi non ha mai indossato un ju-
dogi, portato un rotolamento o sfer-
rato un calcio possa scoprire quanto
sia affascinante il mondo degli sport
di combattimento: per questo abbia-
mo confezionato il nuovo numero di
Athlon con molti contenuti multime-
diali e racconti interessanti che arri-
vano dal territorio e sono rappresen-
tativi della nostra grande comunità.
Il video - editoriale del Presidente
apre il numero con la strategia “Insie-
me” per il triennio 2026-2028: nuove
quote di tesseramento, il lancio di
FIJLKAM TV e la rinascita del Centro
Olimpico di Ostia. Una visione che
guarda sia all’eccellenza olimpica in
vista di Los Angeles 2028 sia all’am-
pliamento della base dei nostri pra-
ticanti in un’ottica sempre più inclu-
siva.
Nel racconto sportivo celebriamo i
trionfi azzurri: nel judo con il record
storico di medaglie agli Europei ju-
niores, i podi ai Mondiali juniores e
cadetti; per la lotta ci sono i racconti
Mondiali, seniores e giovanili: gare
che non hanno fruttato grandi risul-
tati, ma preziose indicazioni per il fu-
turo della disciplina. Parliamo poi di
ju jitsu e di lotte tradizionali, con Sa
Strumpa e lotte celtiche.
L’evento speciale è dedicato al ka-
rate e al Symposium di Lignano, che
ha ben rappresentato il termine “In-
sieme”, con racconti e interviste: dal
Presidente Benetello al DT Valdesi, da
Nicosanti per il Parakarate al Maestro
Pierluigi Aschieri che racconta del 10°
dan di come ha sviluppato la disci-
plina in Italia applicandole i principi
scientifici più all’avanguardia.
Il personaggio del mese è il neoe-
letto presidente del CONI Luciano
Buonfiglio, che ripercorre il suo lun-
go cammino sportivo: dalle pagaiate
dell’Idroscalo di Milano fino alla vetta
dello sport italiano.
Dalle Regioni arrivano le storie del
territorio: il Beach Wrestling tra Sar-
degna e Lazio, il premio Fair Play alla
judoka marchigiana Gloria Castrono-
vo, il trionfo mondiale dei fratelli Na-
poli nel para-jujitsu in Liguria, il libro
“Il Viaggio di Kiko” dall’Abruzzo e la
partecipazione di Susy Scutto al Gif-
foni Film Festival in Campania.
La sezione FIJLKAM Community
esplora le tecniche di Grounding e
Taiso Yoga per la peak performance
e presenta il progetto Katautism, ri-
conosciuto dall’UNESCO, che utiliz-
za judo e karate per l’inclusione dei
bambini autistici.
Nella formazione il focus è sul nuo-
vo corso per dirigenti sportivi, fon-
damentale per gestire la crescente
complessità normativa delle associa-
zioni.
La storia chiude il numero con la
mostra-convegno su Ignazio Fabra
al Museo degli Sport di Combatti-
mento, che ha celebrato i 70 anni del
primo titolo mondiale della lotta az-
zurra.
Occhio al calendario interdisciplinare
del secondo semestre e alle prossime
proposte formative.
E come da tradizione: buona lettura!
◆
GG
In questo numero...
di Giovanna Grasso
«Insieme»
La strategia FIJLKAM per la crescita, l’innovazione e l’eccellenza
di Giovanna Grasso
L’EDITORIALE DEL PRESIDENTE
“Insieme” è la parola chiave della
campagna tesseramenti 2026-2028:
le novità illustrate dal Presidente
Morsiani verso l’obiettivo. Ampliare
la base e puntare a Los Angeles 2028
Nel suo video-editoriale il Presidente
Giovanni Morsiani illustra le principali
novità collegate alla nuova campagna
tesseramento per il triennio 2026-
2028 che ha avuto inizio il 1° ottobre.
“Insieme” è lo slogan scelto; una pa-
rola che esprime la volontà di creare
un’attività inclusiva, dove nessuno
deve essere lasciato indietro.
La visione strategica è ambiziosa e si
muove su due binari paralleli: da un
lato, l’obiettivo è l’eccellenza, pun-
tando con determinazione alle Olim-
piadi di Los Angeles 2028, dall’altro,
è fondamentale guardare alla nostra
vasta platea di oltre 170.000 tesserati.
L’imperativo, dunque, è allargare la
base piramidale dell’attività, in piena
sintonia con le indicazioni di Sport
e Salute. Questa duplice ambizione
si traduce in una rimodulazione del-
le quote di tesseramento: se da una
parte si è reso necessario penaliz-
zare lievemente i costi per l’attività
agonistica di alto livello, dall’altra si è
voluto dare un segnale forte, abbas-
sando i prezzi per le categorie pre-a-
gonistiche e la FIJLKAM Family. Tale
scelta non è solo un gesto di promo-
zione, ma un vero e proprio investi-
mento strategico volto a rendere la
base sempre più solida, ad ottenere
maggiori risorse da convogliare sia
nell’attività giovanile che, di rimando,
in quella d’élite.
A supporto di tale crescita, la Fede-
razione scommette sull’innovazione
anche con la creazione di FIJLKAM
TV. Questa piattaforma nascerà per
offrire un servizio di alto livello ai
tesserati: trasmetterà in diretta le
manifestazioni e i grandi eventi inter-
nazionali e offrirà contenuti esclusivi.
FIJLKAM TV è concepita con un ap-
proccio aziendale, destinato a gene-
rare risorse economiche da reinvesti-
re nell’attività federale.
Infine, il Presidente illustra le nuove
progettualità legate al Centro Olim-
pico di Ostia, che è destinato a una
completa rinascita. Internalizzazione
di servizi, apertura del Museo degli
Sport di Combattimento e potenzia-
mento del Centro fisioterapico e me-
dico: grazie a questi servizi, in parte
aperti al pubblico, la Federazione as-
sicurerà nuove risorse economiche
vitali per lo sviluppo di tutti i settori.◆
GUARDA LA VIDEO INTERVISTA
Agli Europei under21 di Bratislava il judo
azzurro sigla un record: 9 medaglie totali
(4 ori, 2 argenti, 3 bronzi). Un successo
storico frutto di talento, tenacia e un
vivaio in crescita esponenziale
Il judo italiano ha scritto una pagina
di storia ai Campionati europei un-
der21 di Bratislava, in Slovacchia, do-
minando il medagliere finale con una
performance che ha superato ogni
più rosea aspettativa. La Nazionale
azzurra ha messo in scena una dimo-
strazione di forza, talento e compat-
tezza, portando a casa un bottino di
nove medaglie totali: un record asso-
luto che certifica la crescita esponen-
ziale del movimento judoistico trico-
lore. Quattro ori, due argenti e tre
bronzi sono il sigillo di una spedizio-
ne indimenticabile, che ha proiettato
Gaia Stella e Ilaria Finestrone. Un
incontro combattuto, intenso, che
ha mostrato non solo la superiorità
tecnica delle due atlete, ma anche la
profondità e la competitività inter-
na al nostro movimento. Alla fine, a
prevalere è stata Gaia Stella, con una
prestazione magistrale che le è valsa
l’oro.
Nello stesso giorno, la bandiera ita-
liana è sventolata nuovamente sul
gradino più alto del podio grazie a
Michela Terranova. Nella categoria
-57 kg, ha superato la forte france-
se Mélis in una finale avvincente. Il
suo trionfo è stato un mix di tecnica
sopraffina e una fiducia in se stessa
incrollabile, che incontro dopo in-
contro è emersa sempre di più. Le
medaglie non si sono fermate qui.
A completare il dominio azzurro in
l’Italia ai vertici del panorama conti-
nentale conquistando un risultato
che non ha precedenti nella storia del
judo giovanile italiano e che merita
un’analisi dettagliata, un’immersione
nelle storie e nelle emozioni di questi
giovani campioni.
L’onda d’oro: le medaglie della pri-
ma giornata - La cavalcata trionfale
degli azzurri è iniziata fin dal primo
giorno di gara. L’apertura dei giochi è
stata un vero e proprio fuoco d’artifi-
cio, con una pioggia di medaglie che
ha subito messo in chiaro le ambizio-
ni della nostra delegazione.
Il momento clou della giornata è sta-
to senza dubbio la finale tutta italia-
na nella categoria -52 kg femminile,
un match che ha rappresentato la
perfetta sintesi della forza del nostro
vivaio. A contendersi l’oro sono state
IL RACCONTO SPORTIVO JUDO
Nazionale da record agli Europei U21
Gli Azzurri dominano con nove medaglie e quattro ori
di Vito Zocco - foto EJU
La gallery dell’evento
campo femminile è arrivato il bronzo
di Sofia Mazzola (-48 kg) al termine
di una prova di carattere e determi-
nazione. Sul fronte maschile, France-
sco Sampino (-60 kg) ha conquista-
to un prezioso argento, un risultato
di grande prestigio in una categoria
estremamente competitiva che ha
consacrato il nostro azzurro tra l’élite
europea giovanile, regalando all’Ita-
lia un avvio di competizione sempli-
cemente spettacolare.
La supremazia confermata: ancora
medaglie per fare la differenza - I
giorni successivi hanno confermato
il trend positivo. La squadra azzurra
ha continuato a macinare successi,
dimostrando una solidità e una pro-
fondità di una rosa di atleti che ha
sorpreso molti addetti ai lavori. Nella
categoria -63 kg, l’olimpionica Savita
Russo ha confermato tutte le aspet-
tative. Con una performance impec-
cabile, ha superato ogni avversaria,
conquistando un oro che consolida il
suo status di promessa del judo ita-
liano. La sua determinazione e la sua
classe sono state evidenti in ogni in-
contro. Non meno impressionante è
stato il cammino di Cristiano Minci-
nesi (-90 kg), ha dominato la scena
con una superiorità tecnica e fisica
che non ha lasciato scampo ai suoi
avversari. Il suo oro è stato il quarto
per l’Italia a livello individuale, un ri-
sultato che ha suggellato un succes-
so clamoroso.
La bacheca az-
zur-
ra si
è arric-
chita ulte-
riormente con
le due medaglie di bronzo che
sono arrivate grazie alle prestazioni
di Lucio Tavoletta (-73 kg) e Serena
Ondei (-70 kg), che hanno mostrato
una tenacia incredibile e hanno sa-
puto resistere alla pressione di match
combattuti fino all’ultimo secondo.
Ogni medaglia, ogni vittoria, ha con-
tribuito a un risultato collettivo senza
precedenti.
Il futuro è oggi: la crescita espo-
nenziale del vivaio - Dalle parole
IL RACCONTO SPORTIVO JUDO
Cristiano Mincinesi
del Presidente del settore
Judo Giuseppe Matera
emerge la soddisfazione
dei vertici federali per il
successo ottenuto e per il
grande lavoro svolto dal-
le società: «il successo di
Bratislava non è il frutto
del caso - ha dichiarato il
Presidente Matera – ma è
il risultato di un lavoro co-
stante, mirato e paziente
che la nostra Federazione,
grazie al capillare lavoro
delle società, sta portan-
do avanti da anni. Questi
risultati storici sono la pro-
va tangibile della qualità
della preparazione tecnica
e atletica dei nostri gio-
vani atleti e dell’efficacia
dei programmi di sviluppo
messi
in atto. Il judo italiano ha
visto negli ultimi anni una
crescita
esponenziale,
non solo a livello di risul-
tati, ma anche di parteci-
pazione e diffusione sul
territorio.»
L’intero movimento judoi-
stico
i t a l i a n o
p u ò
guar-
d a r e
c o n
o r -
goglio a questi ragazzi, che hanno
dimostrato di avere non solo le qua-
lità tecniche per eccellere, ma anche
la mentalità vincente necessaria per
affrontare le sfide più difficili. Queste
vittorie sono un segnale forte e chia-
ro: il vivaio azzurro è più vivo e fertile
che mai, pronto a raccogliere l’eredi-
tà dei grandi campioni del passato e
a scrivere nuove pagine di storia. La
tenacia, il talento e la dedizione mo-
strati da questi giovani judoka a Bra-
tislava rappresentano una base solida
su cui costruire un futuro di succes-
si.◆
IL RACCONTO SPORTIVO JUDO
Ai
Mondiali
U21
di
Lima,
Savita
Russo conquista il bronzo nei -63 kg
confermando la sua classe. Una medaglia
che impreziosisce una squadra azzurra
competitiva contro avversari di altissimo
livello
Dopo uno straordinario campiona-
to continentale, la squadra giovani-
le italiana è tornata protagonista sul
palcoscenico internazionale in oc-
casione dei Campionati del Mondo
under21, a Lima (Perù). Un’edizione
da record, che ha riunito 473 judoka
in rappresentanza di 66 nazioni, con-
fermando la crescente competitività
di una categoria sempre più di alto
profilo tecnico e agonistico. La na-
zionale azzurra, forte dei quattro ti-
toli europei conquistati a Bratislava
pochi mesi prima, si è presentata al
via con legit-
time ambizioni e
rinno-
vato entusia-
s m o.
Le
aspet-
La chiusura di un ciclo - Il Mondia-
le di Lima archivia così l’ultimo capi-
tolo del percorso juniores per molti
dei nostri atleti, che ora si affacciano
con rinnovato entusiasmo al circuito
seniores. Pur non coronata da tutti i
risultati sperati, la spedizione peru-
viana ha ribadito il valore tecnico e
umano di un gruppo che rappresenta
con orgoglio la tradizione e la vitalità
del judo azzurro. Un’esperienza pre-
ziosa, che segna la fine di un ciclo ma,
al tempo stesso, l’inizio di una nuova
fase di crescita per l’intero movimen-
to nazionale: per aspera ad astra.
Il commento di Francesca Campa-
nini - «Dobbiamo riconoscere che,
nonostante lo splendido bronzo di
Savita Russo, il bilancio complessivo
sia stato inferiore alle aspettative,»
ha commentato la Responsabile del
Settore Giovanile, Francesca Campa-
nini. «Tuttavia, questi ragazzi e ragaz-
ze, quasi tutti classe 2005, chiudono
un ciclo giovanile straordinario, co-
stellato di medaglie e prestazioni di
rilievo. Consegnano alla nazionale
seniores una generazione di judoka
eccellente, su cui costruire con fidu-
cia e ambizione il futuro del judo ita-
liano.»◆
tative, naturalmente elevate, si sono
tuttavia scontrate con le insidie di un
torneo di straordinario livello, che ha
messo a dura prova anche le selezio-
ni più quotate. Pur non avendo rac-
colto quanto meritato sul piano dei
risultati, l’intera squadra ha saputo
esprimere compattezza, maturità e
dedizione, confermando la solidità
del percorso tecnico intrapreso negli
ultimi anni.
Il bronzo di Savita Russo - Se la pri-
ma e la terza giornata a Lima si sono
concluse con qualche rammarico, la
seconda giornata ha però restituito il
sorriso al gruppo azzurro grazie alla
straordinaria prova di Savita Russo,
che ha conquistato una preziosa me-
daglia di bronzo nella categoria -63
kg, confermando la propria statura
internazionale.
Dopo l’argento ottenuto lo scorso
anno, l’atleta siciliana ha saputo riba-
dire la propria classe con una condot-
ta impeccabile: successi autorevoli su
Lam (PER), Wu (TPE) e Tsurkan (SLO)
l’hanno condotta fino alla semifina-
le, dove ha ritrovato la giapponese
Morichika, già avversaria nella finale
mondiale del 2024. In un confronto
estenuante, deciso soltanto al nono
minuto del golden score, la nippo-
nica ha avuto la meglio, ma nella fi-
nale per il bronzo Savita ha imposto il
proprio ritmo e la propria determina-
zione, chiudendo con un ippon ma-
gistrale su Saparboeva (UZB). «Sono
felice per la medaglia e per come
ho affrontato la finale del bronzo. Il
rammarico è per il colore, ma sono
orgogliosa del percorso compiuto.»
ha dichiarato Russo, visibilmente
soddisfatta per una
prestazione che testi-
monia la sua costanza
ai vertici mondiali.
Il bronzo di Russo illumina Lima
Savita Russo si conferma ai vertici mondiali
di Carola Paissoni - foto IJF
Savita Russo
ATTIVITÁ SPORTIVA JUDO
10
IL RACCONTO SPORTIVO JUDO
Il Campionato mondiale cadetti di Sofia
celebra i nuovi talenti azzurri: argento
per Gualandi e bronzo per Mazzon.
Un successo che attesta la crescita del
movimento giovanile: «i risultati di Sofia
sono un ottimo punto di partenza, ma la
strada da percorrere è ancora lunga» le
parole del DT Parlati.
Quante emozioni al Campionato
Mondiale Cadetti di Judo 2025! Per
gli azzurrini questa rassegna iridata
si conclude lasciando un segno tan-
gibile dei nuovi talenti della classe
giovanile nel judo italiano. La nostra
nazionale, con 21 atleti selezionati
per il prestigioso appuntamento, ha
ottenuto risultati di rilievo, tra cui un
argento per Matteo Gualandi e un
bronzo per Francesco Mazzon. Nella
capitale bulgara, in passato già palco-
scenico di numerosi successi azzurri,
si parla di edizione da record: si sono
infatti confrontati oltre 550 giovani
atleti provenienti da 72 nazioni, dan-
do vita a ben cinque giorni di gara in-
tensi e vibranti.
L’argento di Gualandi marca il pas-
so - Il primo a salire sul podio alla Asi-
cs Arena della capitale bulgara è stato
Matteo Gualandi, che ha conquistato
una splendida medaglia d’argento
nella categoria -55 kg, eguagliando il
risultato ottenuto al Campio-
nato Europeo di giugno. Il
judoka del Banzai Cortina
Roma ha tracciato un
percorso impeccabile
fino alla finale, dimo-
strando tecnica e de-
terminazione. La sua è
stata una prestazione di
alto livello, che lo ha visto
superare avversari temibili,
prima di cedere solo nell’at-
to conclusivo contro il forte
atleta uzbeko Burkhonov.
Gara quasi senza sbavature
quella dell’azzurrino, che
supera per ippon Mavri-
scena, conquistando una medaglia
che ha suggellato una prestazione
solida e ha rappresentato il giusto
epilogo di un percorso di crescita
che lo ha portato a brillare sul palco-
scenico mondiale. Francesco inizia la
sua avventura mondiale con grande
autorità, superando Aitmatov (KGZ)
per somma di waza-ari e imponendo-
si per ippon su Kirylau (BLR). Ai quarti
si trova di fronte al forte Sulemainov
(IJF), destinato a vincere l’oro, e pur
lottando con coraggio deve cedere il
passo. L’azzurrino trova nuove ener-
gie nei ripescaggi, dove mette a se-
gno un brillante ippon contro Franca
(SLO), riaprendo così la sua corsa al
podio. La finale per il bronzo contro
Utsiev (IJF) è in un incontro a ritmo
serrato. Dopo minuti di altissima in-
tensità, è al golden score che Fran-
cesco mette a segno l’attacco deci-
dis (GRE) e Uyar (NED). Nei quarti di
finale ha la meglio su Toptygin (IJF),
poi medaglia di bronzo, per poi tro-
varsi opposto al forte azero Husiyev
in semifinale, sconfitto per somma
di sanzioni in un incontro al cardio-
palma. In finale Matteo si arrende a
Burkhonov (UZB) a seguito di un’a-
zione in ne-waza. «Oggi è stata una
bella giornata, solo un po’ di amaro
in bocca per la finale. Bisogna però
accettare sia il brutto che il bello di
questo sport.» - dice Matteo - «Que-
sto risultato è frutto di tanti sacrifici e
duro lavoro.»
Mazzon, cuore di bronzo - A com-
pletare il quadro delle medaglie indi-
viduali è arrivato il bronzo di France-
sco Mazzon nei -90 kg. Il portacolori
dell’ASD Skorpion Club ha affrontato
una giornata intensa, ricca di colpi di
Azzurrini in luce
Emozioni Mondiali per i Cadetti
di Carola Paissoni - foto di Emanuele Di Feliciantonio
Francesco Mazzon, Matteo Gualandi
11
IL RACCONTO SPORTIVO JUDO
sivo, concretizzato in uno yuko che
gli consegna una splendida medaglia
mondiale. Un epilogo degno di una
giornata vissuta con grinta, cuore e
determinazione. «Onestamente non
ho parole…» - dichiara emozionato
Francesco - «Oggi mi sembra dav-
vero di vivere un sogno. Nei quarti di
finale ho fatto un errore ma non ho
mollato e sono rimasto in gara. La fi-
nale è stata l’incontro più duro di tut-
ti, ma alla fine ce l’ho fatta.»
Nonostante non abbia raggiunto il
podio, non si può non menziona-
re l’ottima performance di Edoardo
Michele Russo, che ha chiuso la sua
esperienza bulgara con un quinto
posto nella categoria -81 kg. L’atleta
dell’ASD Centro ha sfiorato la meda-
glia di bronzo, come già avvenuto in
occasione dei Campionati Europei,
dimostrando grande combattività e
arrivando a un passo da un risultato
che avrebbe potuto arricchire ulte-
riormente il medagliere italiano. La
sua è una prestazione che, sebbene
priva del metallo, testimonia un valo-
re tecnico e tattico notevole.
L’analisi della direzione tecnica -
Piena soddisfazione anche da parte
della Direzione Tecnica Nazionale
che attraverso le parole di Raffaele
Parlati ha analizzato la trasferta irida-
ta: «Siamo assolutamente soddisfatti
dei risultati ottenuti a Sofia, che di-
mostrano il potenziale e la determi-
nazione dei nostri giovani atleti. La
medaglia d’argento di Matteo Gua-
landi e quella di bronzo di Francesco
Mazzon sono il frutto di un grande
impegno e di un percorso di cresci-
ta che ci rende orgogliosi. Anche il
quinto posto di Edoardo Russo è un
risultato di rilievo, che conferma la
competitività dei nostri ragazzi a li-
vello internazionale. Questi successi,
tuttavia, non devono farci dimentica-
re l’importanza di guardare al futuro.
Le altre nazioni stanno compiendo un
lavoro eccezionale a livello giovanile
e per questo è fondamentale tenere
il passo. Ritengo che il judo italiano
abbia bisogno di un nuovo approccio
per il settore giovanile. Dobbiamo
investire ancora di più nella forma-
zione di base, garantire un supporto
costante agli atleti e ai loro allenato-
ri e creare un sistema che permetta
ai talenti emergenti di esprimersi al
meglio. I risultati di Sofia sono un ot-
timo punto di partenza, ma la strada
da percorrere è ancora lunga. Siamo
pronti a intraprendere un nuovo per-
corso, con l’obiettivo di stare ancora
più vicini ad atleti, tecnici e società.»◆
La gallery dell’evento
12
Ai Mondiali di Zagabria dieci azzurri in
gara in una competizione di transizione.
Lo staff tecnico avvia il ricambio
generazionale puntando su giovani e
presidio tecnico dei seniores. Obiettivo:
squadra matura e competitiva per il 2028
Dal 13 al 21 settembre, l’Arena Zagreb
ha ospitato i Campionati Mondiali se-
niores di lotta, l’appuntamento più
importante della stagione interna-
zionale. Quasi 800 atleti in gara e un
livello tecnico altissimo hanno reso
la rassegna croata una tappa di con-
fronto molto interessante per tutte e
77 le nazioni presenti.
L’Italia si è presentata con una squa-
dra di 10 atleti tra libera, femminile e
greco-romana: un gruppo rinnovato,
formato da elementi esperti e da gio-
vani già inseriti nel nuovo percorso di
costruzione del quadriennio.
Questa volta, purtroppo, non sono
arrivate medaglie. Emanuela Liuzzi,
Aurora Campagna, Enrica Rinaldi e
Benjamin Honis hanno chiuso ai ripe-
scaggi, ma anche loro non sono poi
riusciti ad approdare alle fasi finali.
Liuzzi e Honis, in particolare, han-
no comunque dato un gran bel filo
da torcere agli avversari. Per quanto
riguarda gli altri azzurri in gara – Si-
mone Piroddu, Colin Realbuto, Luca
Finizio, Laura Godino e Luca Dariozzi
– hanno trovato un campo di gara al-
tamente competitivo, tabelloni com-
plessi.
Sul piano della partecipazione, inol-
tre, alcuni elementi fondamentali
non hanno purtroppo potuto pren-
dere parte alla gara per infortunio: è
stato il caso di Aurora Russo, la gio-
vane olimpionica azzurra, di Abraham
Conyedo, anche lui atleta olimpico, e
dei grecoromanisti Nikoloz Kakhela-
shvili (infortunato al primo incontro).
Avanzato: «continuità e ricam-
bio generazionale» - Un Mondiale
di transizione, dunque, ma anche di
verifica: «Dopo le Olimpiadi di Parigi,
lo staff tecnico ha scelto di avviare
un nuovo percorso di crescita, pun-
tando con decisione su un gruppo
giovane che potesse garantire con-
tinuità e ricambio generazionale - ha
spiegato il Direttore Tecnico Nazio-
nale Salvatore Avanzato – «nel set-
tore femminile, pur non centrando
pienamente l’obiettivo prefissato, la
squadra ha confermato di essere ca-
pace di competere e mantenersi su li-
velli internazionali di assoluto valore.
La compagine maschile, invece, ha
partecipato con l’obiettivo di man-
tenere un presidio tecnico e di espe-
rienza utile come riferimento per i
più giovani. Anche le assenze hanno
pesato e si sono fatte naturalmente
sentire. La squadra di Zagabria ha ri-
sentito di questa fase di rinnovamen-
to, ma ha comunque svolto un ruolo
fondamentale».
Esperienza e presidio tecnico dei
seniores - Il concetto di presidio tec-
Mondiali Seniores
Esperienza e transizione per il nuovo ciclo azzurro
di Saverio Cambiotti – foto UWW
nico, introdotto dal DTN, è la chiave
per comprendere la strategia fede-
rale attuale: il gruppo seniores non è
soltanto la rappresentanza agonistica
più alta, ma anche il punto di trasmis-
sione dell’esperienza verso le nuove
generazioni.
«Oltre ai momenti di confronto du-
rante i raduni collegiali – precisa
Avanzato – stiamo inserendo perio-
dicamente sessioni di allenamento
interforze, dove atleti delle due fasce
lavorano insieme su aspetti tecnici
comuni. Inoltre, stiamo introducen-
do un programma di mentoring in-
terno, in cui alcuni atleti senior fun-
gono da punto di riferimento diretto
per i più giovani, condividendo espe-
rienze e metodologie».
Una visione strutturata, che punta a
trasformare il gruppo maggiore in un
laboratorio tecnico aperto, capace di
accompagnare la crescita del vivaio.
Un percorso quadriennale verso
Emanuela Liuzzi
IL RACCONTO SPORTIVO LOTTA
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L.A. 2028 - Anche per questo, Zaga-
bria è servita soprattutto a consoli-
dare il gruppo e a rafforzarne le basi.
«Guardando al prossimo biennio –
spiega ancora Avanzato – l’obiettivo
principale sarà consolidare la strut-
tura tecnica e fisica della squadra,
rendendola stabile e competitiva in
prospettiva olimpica. Lavoreremo su
tre direttrici fondamentali: stabilità
del nucleo tecnico; crescita della ca-
pacità fisica e mentale; integrazione
progressiva dei giovani più pronti,
così da avere un ricambio naturale.
Vogliamo una squadra che arrivi al
2028 con maturità e profondità».
In questo senso, ogni esperienza in-
ternazionale contribuisce a definire
un metodo di lavoro. La priorità, più
che il risultato immediato, è la costru-
zione di una base solida, capace di
garantire competitività costante nel
medio periodo. «In sostanza – con-
clude il DTN – puntiamo a un proget-
to quadriennale che unisca esperien-
za e continuità generazionale».◆
Simone Piroddu
IL RACCONTO SPORTIVO LOTTA
14
Ai Mondiali under20 di Samokov sette
azzurri in gara con indicazioni preziose
per la crescita. Il gruppo matura nel
progetto di continuità tra giovanile e
seniores. Base solida verso obiettivi futuri
ambiziosi.
Ad agosto, a Samokov, in Bulgaria,
si è svolto il Campionato Mondiale
under20 di lotta, che ha visto la par-
tecipazione di oltre seicento atleti in
rappresentanza di circa sessanta na-
zioni. L’Italia è scesa in gara con sette
azzurri — Riccardo Bonanno, Pasqua-
le Liuzzi, Alessandro Nini, Daniele
Gubbiotti, Raul Caso, Angela Casarola
e Fabiana Rinella — divisi tra lotta li-
bera maschile e femminile.
Per il gruppo azzurro, che arrivava
dagli Europei under20 con un botti-
no di due argenti e due bronzi, non
sono stavolta arrivate medaglie, ma
le giornate bulgare hanno offerto
indicazioni tecniche e comporta-
mentali significative. Sicuramente la
prova migliore è stata quella di Raul
Caso, che ha concluso al quinto po-
sto sfiorando il podio mondiale dei 74
chilogrammi. Ma hanno lottato bene
anche Nini, Bonanno e Casarola, che
hanno comunque dato un bel filo da
torcere agli avversari. È stata, dun-
que, un’edizione senza acuti in termi-
ni di risultati, ma ricca di spunti utili
alla crescita collettiva.
Dal confronto internazionale al
metodo di lavoro, parola al DTN
Avanzato - «Il Mondiale under20 in
Bulgaria non ha replicato i risultati
ottenuti agli Europei, ma ha rappre-
sentato un’importante occasione
di confronto e di crescita per tutto
il gruppo», ha spiegato il direttore
tecnico nazionale Salvatore Avanza-
to. «La competizione ha evidenziato
alcuni aspetti tecnici e tattici su cui
sarà necessario continuare a lavora-
re, ma allo stesso tempo ha mostrato
segnali positivi di maturazione e di
consolidamento dell’esperienza in-
ternazionale».
La nazionale giovanile, che arriva da
una stagione molto positiva in ambi-
to continentale, è parte integrante di
un progetto di lungo periodo avviato
dalla Federazione dopo le Olimpiadi
di Parigi. «L’attività condotta nel cor-
so della stagione - ha spiegato anco-
ra Avanzato - ha portato alla con-
quista complessiva di 10 medaglie,
di cui otto provenienti dalle classi
under15, under17 e under20 e due
nella classe seniores. Stiamo la-
vorando in modo strutturato per
creare una continuità reale tra
il gruppo seniores e quello un-
der20»,. «L’obiettivo è costruire
una base solida che garantisca
continuità e ricambio genera-
zionale alla squadra naziona-
le».
Visione tecnica e continui-
tà generazionale - Le gare di
Samokov hanno dunque rap-
presentato un banco di prova
tecnico, in cui ogni incontro
Mondiali U20
Gli azzurrini della lotta fanno esperienza
di Saverio Cambiotti – foto UWW
Fabiana Rinella
IL RACCONTO SPORTIVO LOTTA
15
ha offerto elementi di valutazione
utili per calibrare il lavoro dei pros-
simi mesi. «Il confronto con le mi-
gliori nazioni al mondo ha permesso
di individuare con chiarezza le aree
di miglioramento e di definire con
maggiore precisione gli obiettivi per
la prossima stagione - ha proseguito
ancora Avanzato - il lavoro di crescita
di questo gruppo, chiamato a racco-
gliere l’eredità della prece-
dente generazione di
atleti, è un proces-
so lungo, com-
plesso e non
privo
di
difficoltà.
Tuttavia,
l’entu-
siasmo,
l’impe-
gno e la
motiva-
zione dei
giovani
la-
sciano
intravedere un futuro
promettente e confer-
mano la bontà del per-
corso intrapreso dallo
staff tecnico».
Si riparte, dunque, da
Samokov, una tappa
nel percorso di questi
giovani atleti. Una tap-
pa che arriva dopo le
fatiche e le soddisfazio-
ni degli Europei di
Caorle e che li
proietta verso
le
prossi-
me avven-
ture
con
un
unico
obiettivo:
continuare
a
formarsi
per arrivare
ad obiettivi
sempre più
importanti.◆
Raul Caso
IL RACCONTO SPORTIVO LOTTA
GUARDA LA VIDEO INTERVISTA
AL DIRETTORE TECNICO
SALVATORE AVANZATO
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IL RACCONTO SPORTIVO JU-JITSU
Ritorno alle origini tra Virtus e Ken Jutsu
Oltre 600 partecipanti allo Stage nazionale insegnati tecnici
di Giacomo Spartaco Bertoletti - foto di Francesco Della Manna
La firma storica della rivista Samurai è
stato testimone dello Stage nazionale
insegnati tecnici di Ostia, con oltre
600 partecipanti. Il suo racconto che
unisce cultura, tecnica e storia con una
spruzzata di Virtus e di Tao passando
dalla storia della spada giapponese, il ken
jutsu.L
o «Stage Nazionale insegnati
tecnici» è un evento impor-
tante per valutare de visu la
potenzialità del settore ju jit-
su, che punta in alto, sotto l’a-
la protettiva del presidente federale
Giovanni Morsiani e del consigliere
nonché presidente della Commissio-
ne nazionale ju jitsu Antonio Amoro-
si.
Grande partecipazione allo stage
nazionale a Ostia - «I fatti sono te-
stardi» scriveva George Bernard Shaw
(1856–1950) e quando sul parterre del
Centro Olimpico Matteo Pellicone di
Ostia si schierano oltre 600 tra ama-
tori e agonisti della disciplina, si può
asserire che «la via della cedevolez-
za» si sta svolgendo in armonia, come
sottolinea l’antica filosofia nipponica
che scandisce: «lavorare in letizia».
L’elenco dei docenti di rilievo, scelti
con cura dal componente della Com-
missione nazionale Mario dell’Aquila,
hanno dato un contributo professio-
nale di notevole valore sia per la di-
dattica che per la gestualità tecnica:
Paolo Oleari (judo) e Gino Nosi (ka-
rate). A seguire difesa personale con
Mario Dell’Aquila e Giuseppe Piero
Di Paola, mentre per la metodolo-
gia e parte pratica Letizia Fioravanti.
Si sono anche approfonditi i regola-
menti di gara con il supporto di Lello
De Gennaro.
Quando sei presente a un seminario
di questa portata si ritrovano tan-
ti amici: un amico è qualcuno che ti
conosce molto bene e nonostan-
te questo continua a frequentarti,
perché l’amicizia raddoppia la gioia
e divide in due la sofferenza. E visto
che trattiamo un’arte-sport orientale
dobbiamo ricordare che «la sofferen-
za migliora lo spirito». È vero che noi
gaijin (barbari occidentali) abbiamo
scelto la via del «do» e del «tao», di-
menticando la Virtus romana.
Il parallelismo tra Virtus e Tao - La
Virtus, che significa forza virile, era la
forza che spingeva le legioni a dare la
vita per la patria, se necessario, sen-
za sperare in nulla se non nell’onore
del ricordo. La Virtus era una convin-
zione, un’immagine di sé, in cui ci si
abituava a credere ciecamente, fin
da bambini. Si apprendeva dai padri,
che a loro volta l’avevano appresa dai
loro padri. Chi la possedeva sapeva
che nessun ostacolo era insuperabi-
le, nessuna prova troppo ardua, nes-
sun sacrificio troppo alto, nemmeno
quello della vita. E solo chi possedeva
la virtus poteva reggere il peso della
disciplina, lo spirito che tiene insieme
i combattenti, che ne faceva un bloc-
co unico, un macigno.
Per gli orientali, cinesi in particola-
re, c’è il tao o dao, il concetto della
meditazione. Ed è in virtù di questa
meditazione che i guru, come certi
monaci, riescono a stare in posizione
universale per ore, come se fossero
senza peso. Il tao o dao è un concet-
to filosofico complesso. Secondo le
loro teorie, la natura non ha fine né
intenzione ma è pervasa da una forza
intrinseca che la governa e la informa
di sé. Il tao o dao è questa anima uni-
versale che pervade il cosmo, la terra
e anche il modo di essere del genere
umano. L’uomo che percepisce il dao
se ne fa veicolo e portatore e rinuncia
a piegare il flusso degli eventi con la
forza, ma vi si abbandona lasciando-
sene pervadere.
Come si potrebbe far coincidere que-
sti concetti: Virtus romana, do e tao o
dao? Esiste una frase latina faber est
suae quisque fortunae che significa
«ognuno è costruttore del proprio
destino». Ed è giusto che nella pra-
tica ciascuno adotti l’atteggiamento
che più gli confà.
Lunga e ardua è la via! Nonostante
tutto c’è ancora spazio e futuro per
chi vuole insegnare e imparare, oltre
la tecnica, il concetto di cultura.
Salterò a piè pari, la parte del ju jitsu
a mani nude, mentre mi soffermerò
sul concetto della spada giapponese:
ni-honto, il ken jutsu e il gekken (la
scherma).
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IL RACCONTO SPORTIVO JU-JITSU
Ritorno alle origini: la storia della
spada giapponese - Gli organizzato-
ri di questo seminario hanno rivolto i
loro intenti alla ricerca di un’impor-
tante parte della storia del Giappo-
ne. La leggenda della fondazione del
Giappone include i tre tesori sacri
(Spada, Gemma e Specchio), che fu-
rono donati dalla dea Amaterasu a
suo nipote Ninigi-no-Mikoto, inviato
a governare il paese. La spada, la Ku-
sanagi-no-Tsurugi, fu trovata dal dio
Susanoo nel corpo del drago Yama-
ta-no-Orochi e fu donata ad Amate-
rasu per riconciliazione.
Torniamo a noi, il ken jutsu (ken=
spada; jutsu= arte/combattimento) è
un’arte marziale nipponica costituita
dall’insieme delle tecniche di katana
utilizzate durante i combattimenti:
corpo a corpo. Si differenzia dallo
iaidō in quanto le tecniche vengono
eseguite dopo l’estrazione della spa-
da. La katana è l’anima del Giappone,
lo spirito che lega il passato con il pre-
sente. Bisogna tenere conto che dal
701 al 1602 il bujitsu non aveva ancora
codificato i kata (di solito a coppie), e
inoltre ai guerrieri venivano insegna-
ti i principi, le basi (kihon) affinché
ciascuno utilizzasse la propria intui-
zione o creasse la propria «tecnica».
Dal 1603 le scuole si codificarono:
una tra le più antiche lo shinden fudo
ryu fondata nel XII secolo, nascono i
kata e il ko ryu bujitsu (arte marziale
tradizionale giapponese) ed è il ter-
mine che identifica gli stili. Mi fermo
qui per non tediare i lettori e ritorno
passo dopo passo, come diceva Con-
fucio, per un lungo cammino.
Con lo spirito antico delle due varian-
ti di spada, kenjutsu e iaidō è partito
questo ritorno al passato che, in un
certo senso, e come scoprire più da
vicino chi siamo, da dove veniamo e
semplicemente quale via desideria-
mo percorrere.
Questa iniziativa è stata presentata,
con un tocco tradizionale, dai docen-
ti Alessandro Ormas e Roberto Gra-
nati per il kobudo nipponico e l’uso
del bokuto (spada di legno).
A mio modesto parere l’iniziativa me-
ritava un coinvolgimento più ampio.
Storia, cultura e tecnica. Bun bu ittai,
non dimentichiamo, significa appun-
to «cultura e tecnica camminano as-
sieme». Sarà per la prossima tornata a
livello interregionale!
Concludendo con il raduno del
Team Italia - il lungo week end, gli
esami di verifica e grado, nonché Il
primo raduno del Team Italia di JuJi-
tsu FIJLKAM, che ha visto la presenza
di 160 atleti, divisi per le specialità del
Fighting System, Duo System e Show
System. Gli atleti si sono allenati per
tre ore sotto la guida dei tecnici Pa-
olo Palma, Giovanni Puglisi, France-
sco Scolti, Valeriano Casagrande,
Lorenzo Armino, Stefano Bortolazzi,
Carmelo Guglielmino, Pasquale Stan-
zione, Vittorio Carlucci, Cosimo Co-
sta e la supervisione del referente del
Gruppo attività agonistica Raffaele
Buovolo.
Ad majora ju jitsu.◆
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IL RACCONTO SPORTIVO LOTTE TRADIZIONALI
Sa Strumpa e le lotte celtiche
Il torneo internazionale Juntos e le prospettive per la lotta sarda
di Saverio Cambiotti - foto di Cristian Mascia
Il torneo Juntos a Villagrande Strisaili ha
celebrato la Sa Strumpa, lotta sarda mille-
naria. Oro per Montisci e grande parteci-
pazione internazionale, grazie all’affinità
con le lotte celtiche. La sfida è far cre-
scere il movimento, anche nelle scuole,
per valorizzare questo «vero spettacolo»
culturaleA
gosto. Piazza centrale
di Villagrande Strisaili.
La voce del pubblico si
mescola con le chiama-
te degli arbitri e con lo
sbattere dei corpi sulla pedana: inizia
lo spettacolo della Sa Strumpa.
Trentuno atleti hanno dato vita alla
dodicesima edizione di «Juntos», tor-
neo internazionale di Sa Strumpa, la
lotta tradizionale sarda riconosciuta
dalla FIJLKAM, dal CONI e dalla UWW.
Scozia, Bretagna, Islanda, Inghilter-
ra, Iran e delegazioni italiane hanno
raccolto l’invito dell’ASD Sa Strumpa
Villagrande, portando in Ogliastra un
respiro europeo che conferma an-
cora una volta l’affinità profonda tra
la lotta isolana e le cosiddette lotte
celtiche.
Il torneo «Juntos» e la parentela
internazionale - «Atleti da tutta la
Sardegna si sono cimentati nell’anti-
ca Strumpa gareggiando con sfidanti
da tutta Europa, e non solo.» ha detto
Antonio Coccoda, presidente dell’as-
sociazione ospitante «Anche in que-
sta edizione hanno partecipato lotta-
tori provenienti da Scozia, Bretagna,
Islanda, Iran, Inghilterra e anche dalla
penisola italiana. Un livello tecnico
elevato ha dato vita a una gara molto
combattuta e spettacolare».
A vincere la categoria fino a 62 kg è
stato il sardo Enrico Montisci, unico
italiano ad aggiudicarsi l’oro in questa
edizione, davanti a Paolo Faggioni e
Gianmario Fancello. Nelle altre clas-
si hanno prevalso gli ospiti stranieri:
Thomas Kerebel dalla Bretagna (62–
68 kg), l’iraniano Moradi Miraghaedi
(68–74 kg), Jack Brown dall’Inghil-
terra (74–81 kg), Julien Rault dalla
Bretagna (81–90 kg), Thomas Gibson
ancora dall’Inghilterra (90–100 kg)
e lo scozzese Ryan Dolan negli oltre
100 kg.
La parentela tecnica tra Sa Strumpa
e le altre discipline di origine celtica
è forte: ad esempio con la backhold
scozzese, la glima islandese, la gou-
ren bretone. «Queste lotte hanno
delle differenze, ma i praticanti delle
varie lotte celtiche sanno compete-
re nei diversi stili. In Sardegna, con il
torneo Juntos, naturalmente si fa la
Strumpa» ricorda Vincenzo Piroddu,
Presidente del Comitato regionale FI-
JLKAM Sardegna.
Radici millenarie e l’essenza della
lotta sarda - L’edizione 2025 ha riba-
dito l’attaccamento della comunità
locale a una disciplina che appartiene
alla storia dell’isola. «La lotta sarda,
Sa Strumpa, ha origini millenarie. È
una lotta che si praticava tra pastori
ed è stata ripresa nel Novecento e
portata fino ai giorni nostri.» ha spie-
gato ancora Piroddu «La speranza è
che cresca il movimento, a livello di
atleti, anche nella stessa Sardegna
ed anche a livello di visibilità. La re-
gione è molto legata a questo stile di
lotta. Non tutti la conoscono eppure
sappiamo che da nord a sud la Stru-
mpa ha tantissimi nomi diversi». Un
patrimonio di denominazioni popo-
lari – Strumpa, Istrumpa, Sastrumpa,
Aghintà, Chintzu partziu – che rac-
conta la diffusione capillare della pra-
tica, tramandata per secoli nelle feste
paesane, nelle fiere agro-pastorali,
durante vendemmie e matrimoni, nei
raduni di leva e nei cortei religiosi.
Un legame antico che affiora anche
nell’archeologia: tra le statue nura-
giche, databili tra il XII e il IX secolo
a.C., spicca il celebre bronzetto di Uta
che raffigura due lottatori impegnati
in una presa.
Il fascino della Strumpa, dunque,
non sta solo nella sua spettacolarità,
ma anche nel linguaggio universa-
le, quello della lotta, che richiama
in modo particolare. In fondo, basta
osservare due bambini che gioca-
no: uno dei loro primi gesti istintivi
19
IL RACCONTO SPORTIVO LOTTE TRADIZIONALI
è abbracciarsi e provare a sbilanciar-
si. E così in Sardegna: due lottatori
si affrontano in piedi, busto flesso e
gambe piegate, con le guance che
si sfiorano e le braccia incrociate in
una presa che non può mai cambia-
re. È l’attacco rituale di Sa Strumpa,
un abbraccio che diventa sfida, in cui
la vittoria arriva quando uno dei due
riesce a proiettare a terra l’avversario
per tre volte. È l’essenza stessa del
gioco della lotta e della lotta come
sport, che trova corrispondenza in
decine di altre culture.
La rinascita moderna di Sa Strumpa ri-
sale agli anni Ottanta, quando a Ollo-
lai Piero Frau la riportò all’attenzione
con tornei organizzati sulla base delle
testimonianze raccolte tra gli anziani.
Da allora, con il riconoscimento CONI
del 1997 e l’ingresso nella FIJLKAM, il
cammino della disciplina si è consoli-
dato, fino all’attenzione dell’UNESCO
per il suo valore culturale. Villagran-
de, in particolare, è diventato il cen-
tro propulsore, con l’associazione lo-
cale capace di portare sull’isola atleti
da mezzo mondo.
Prospettive future: la sfida giova-
nile e scolastica - Oggi la sfida è far
crescere il movimento a livello giova-
nile. «Noi stiamo provando a far en-
trare lo stile di Sa Strumpa nelle scuo-
le sarde.» sottolinea Piroddu «Non si
può fare però soltanto la lotta tradi-
zionale; dunque, l’obiettivo è quello
di far entrare, e integrare, la Strumpa
all’interno di un progetto sulla lotta
in generale». L’idea è di formare inse-
gnanti di scienze motorie come tec-
nici e arbitri, inserendo la disciplina in
percorsi scolastici e progetti promo-
zionali, seguendo modelli già conso-
lidati in Bretagna o in Islanda.
La speranza, come ribadisce ancora
Piroddu, è che la Strumpa possa «de-
collare in maniera diffusa perché è
uno stile di lotta che merita tanto: è
un vero spettacolo». Lo dimostrano
le serate come quella di Villagrande,
dove antiche radici e nuove prospet-
tive si intrecciano, e dove il richiamo
millenario della lotta continua a tro-
vare voci, gesti e pubblico pronti a
tramandarlo.◆
20
L'EVENTO:
SPECIALE
SYMPOSIUM
DI KARATE