Athlon Settembre Ottobre

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IL RACCONTO SPORTIVO JU-JITSU

Ritorno alle origini: la storia della

spada giapponese - Gli organizzato-

ri di questo seminario hanno rivolto i

loro intenti alla ricerca di un’impor-

tante parte della storia del Giappo-

ne. La leggenda della fondazione del

Giappone include i tre tesori sacri

(Spada, Gemma e Specchio), che fu-

rono donati dalla dea Amaterasu a

suo nipote Ninigi-no-Mikoto, inviato

a governare il paese. La spada, la Ku-

sanagi-no-Tsurugi, fu trovata dal dio

Susanoo nel corpo del drago Yama-

ta-no-Orochi e fu donata ad Amate-

rasu per riconciliazione.

Torniamo a noi, il ken jutsu (ken=

spada; jutsu= arte/combattimento) è

un’arte marziale nipponica costituita

dall’insieme delle tecniche di katana

utilizzate durante i combattimenti:

corpo a corpo. Si differenzia dallo

iaidō in quanto le tecniche vengono

eseguite dopo l’estrazione della spa-

da. La katana è l’anima del Giappone,

lo spirito che lega il passato con il pre-

sente. Bisogna tenere conto che dal

701 al 1602 il bujitsu non aveva ancora

codificato i kata (di solito a coppie), e

inoltre ai guerrieri venivano insegna-

ti i principi, le basi (kihon) affinché

ciascuno utilizzasse la propria intui-

zione o creasse la propria «tecnica».

Dal 1603 le scuole si codificarono:

una tra le più antiche lo shinden fudo

ryu fondata nel XII secolo, nascono i

kata e il ko ryu bujitsu (arte marziale

tradizionale giapponese) ed è il ter-

mine che identifica gli stili. Mi fermo

qui per non tediare i lettori e ritorno

passo dopo passo, come diceva Con-

fucio, per un lungo cammino.

Con lo spirito antico delle due varian-

ti di spada, kenjutsu e iaidō è partito

questo ritorno al passato che, in un

certo senso, e come scoprire più da

vicino chi siamo, da dove veniamo e

semplicemente quale via desideria-

mo percorrere.

Questa iniziativa è stata presentata,

con un tocco tradizionale, dai docen-

ti Alessandro Ormas e Roberto Gra-

nati per il kobudo nipponico e l’uso

del bokuto (spada di legno).

A mio modesto parere l’iniziativa me-

ritava un coinvolgimento più ampio.

Storia, cultura e tecnica. Bun bu ittai,

non dimentichiamo, significa appun-

to «cultura e tecnica camminano as-

sieme». Sarà per la prossima tornata a

livello interregionale!

Concludendo con il raduno del

Team Italia - il lungo week end, gli

esami di verifica e grado, nonché Il

primo raduno del Team Italia di JuJi-

tsu FIJLKAM, che ha visto la presenza

di 160 atleti, divisi per le specialità del

Fighting System, Duo System e Show

System. Gli atleti si sono allenati per

tre ore sotto la guida dei tecnici Pa-

olo Palma, Giovanni Puglisi, France-

sco Scolti, Valeriano Casagrande,

Lorenzo Armino, Stefano Bortolazzi,

Carmelo Guglielmino, Pasquale Stan-

zione, Vittorio Carlucci, Cosimo Co-

sta e la supervisione del referente del

Gruppo attività agonistica Raffaele

Buovolo.

Ad majora ju jitsu.◆