Athlon Settembre Ottobre

33

I PERSONAGGI

il Centro Olimpico di Milano. Tra-

sformare l’Idroscalo, collegandolo al

Centro Saini per creare un complesso

di ampie possibilità tecniche e opera-

tive: proprio un vero Centro Olimpi-

co e non solo “quel Mare di Milano”

come ancora indica la pubblicità. Non

ci hanno capiti, nonostante si abbia

sviluppato un campo di gara per gli

sport aquatici che in Europa forse

esiste solo Duisburg (Germania).

Devi rammentare ai tuoi lettori, grazie

alla tua conoscenza sportivo-giorna-

listica, che abbiamo condiviso le idee

innovatrici dello scomparso amico,

mecenate e anche un po’ veggente

Cecco Re (1934/2020) segretario del

CKC Idroscalo Club, presidente Co-

mitato regionale Lombardia Canoa

e soprattutto l’art-director delle tue

pubblicazioni e non solo. Ricordo

il lavoro che avete svolto per la FI-

JLKAM di allora con Matteo Pellico-

ne presidente (1935/2013), ricordo le

grandi manifestazioni come il Cam-

pionato europeo a squadre, l’Italia/

URSS e il Trofeo Ceracchini per il judo

e poi a Roma il primo spettacolo ca-

noro/sportivo “Da Los Angeles a Se-

oul” con Maenza, Gamba e gli altri

campioni, il libro storico sugli 80 anni

della FILPJ, la grafica dei primi numeri

di “Athlon”. Fantasia, capacità, spiri-

to indomito. Le nostre strade hanno

camminato, in un certo senso, assie-

me.

Quando da atleta presi parte alle

Olimpiadi di Montreal-Québec (1976)

tu eri con noi con il tuo accredito

stampa olimpico, era l’anno che na-

sceva “Samurai”, il mensile d’edicola,

e da allora abbiamo preso parte in

modo differente a 12 Olimpiadi.

Il mio predecessore, Giovanni Ma-

lagò, ha sempre avuto un occhio di

riguardo alle ambizioni e ai risultati

della FIJLKAM, una federazione che

ha sempre portato medaglie pesanti

al palmares italiano, dalla lotta con

Vincenzo Maenza (Faenza), passan-

do per Claudio Pollio (Napoli) fino

a Minguzzi e Chamizo mentre nel

judo da Felice Mariani passando a

Ezio Gamba con tutti i campioni sino

a oggi con la favola di Alice Bellandi

olimpionica (Parigi 2024) e campio-

nessa del mondo (Budapest 2025).

Il presidente Giovanni Morsiani è,

come noi, un uomo di sport arrivato

alla presidenza dalla gavetta in uno

sport, la lotta, che non è facile da

promuovere e così come non è faci-

le conquistarne medaglie, visto che

dopo lo smembramento dell’URSS,

esistono 16 paesi dove la lotta è sport

nazionale.

“Sportivo”, la tua rivista dedicata agli

sport emergenti, come scriveva Fran-

co Ascani (Presidente della Fédérati-

on Internationale Cinema Television

Sportifs e membro della Commis-

sione Cultura e Patrimonio Olimpico

del CIO, n.d.r.) ha aperto l’immagine

degli sport minori al grande pubbli-

co. Forse eravamo troppo avanti per

quei tempi! In certi frangenti non sia-

mo stati capiti o meglio ci hanno pre-

so sotto gamba. Ricordiamoci che le

GSB intervista il Presidente Buonfiglio foto di Daniele Scala

vittorie e sconfitte fanno parte della

stessa medaglia.

Parlando di ieri, bisogna rammentare

che oggi il CONI non è solo quell’Isti-

tuzione sportiva che molti paesi ci in-

vidiano: noi siamo la confederazione

delle federazioni CONI/EPS e di tutto

lo sport italiano. Siamo la salvaguar-

dia di quei valori che lo sport azzurro

incarna in tutti i campi di gara. Il Go-

verno si sta accorgendo che è meglio

sfruttare le competenze e le capaci-

tà del nostro mondo sportivo e non

creare motivi d’attrito.»

Il presidente Buonfiglio è chiamato a

portare un segno tangibile agli atleti

in attesa.

Un veloce arrivederci ci dà l’appunta-

mento per un’altra chiacchierata sul

futuro del CONI e dello sport italia-

no.◆