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I PERSONAGGI
il Centro Olimpico di Milano. Tra-
sformare l’Idroscalo, collegandolo al
Centro Saini per creare un complesso
di ampie possibilità tecniche e opera-
tive: proprio un vero Centro Olimpi-
co e non solo “quel Mare di Milano”
come ancora indica la pubblicità. Non
ci hanno capiti, nonostante si abbia
sviluppato un campo di gara per gli
sport aquatici che in Europa forse
esiste solo Duisburg (Germania).
Devi rammentare ai tuoi lettori, grazie
alla tua conoscenza sportivo-giorna-
listica, che abbiamo condiviso le idee
innovatrici dello scomparso amico,
mecenate e anche un po’ veggente
Cecco Re (1934/2020) segretario del
CKC Idroscalo Club, presidente Co-
mitato regionale Lombardia Canoa
e soprattutto l’art-director delle tue
pubblicazioni e non solo. Ricordo
il lavoro che avete svolto per la FI-
JLKAM di allora con Matteo Pellico-
ne presidente (1935/2013), ricordo le
grandi manifestazioni come il Cam-
pionato europeo a squadre, l’Italia/
URSS e il Trofeo Ceracchini per il judo
e poi a Roma il primo spettacolo ca-
noro/sportivo “Da Los Angeles a Se-
oul” con Maenza, Gamba e gli altri
campioni, il libro storico sugli 80 anni
della FILPJ, la grafica dei primi numeri
di “Athlon”. Fantasia, capacità, spiri-
to indomito. Le nostre strade hanno
camminato, in un certo senso, assie-
me.
Quando da atleta presi parte alle
Olimpiadi di Montreal-Québec (1976)
tu eri con noi con il tuo accredito
stampa olimpico, era l’anno che na-
sceva “Samurai”, il mensile d’edicola,
e da allora abbiamo preso parte in
modo differente a 12 Olimpiadi.
Il mio predecessore, Giovanni Ma-
lagò, ha sempre avuto un occhio di
riguardo alle ambizioni e ai risultati
della FIJLKAM, una federazione che
ha sempre portato medaglie pesanti
al palmares italiano, dalla lotta con
Vincenzo Maenza (Faenza), passan-
do per Claudio Pollio (Napoli) fino
a Minguzzi e Chamizo mentre nel
judo da Felice Mariani passando a
Ezio Gamba con tutti i campioni sino
a oggi con la favola di Alice Bellandi
olimpionica (Parigi 2024) e campio-
nessa del mondo (Budapest 2025).
Il presidente Giovanni Morsiani è,
come noi, un uomo di sport arrivato
alla presidenza dalla gavetta in uno
sport, la lotta, che non è facile da
promuovere e così come non è faci-
le conquistarne medaglie, visto che
dopo lo smembramento dell’URSS,
esistono 16 paesi dove la lotta è sport
nazionale.
“Sportivo”, la tua rivista dedicata agli
sport emergenti, come scriveva Fran-
co Ascani (Presidente della Fédérati-
on Internationale Cinema Television
Sportifs e membro della Commis-
sione Cultura e Patrimonio Olimpico
del CIO, n.d.r.) ha aperto l’immagine
degli sport minori al grande pubbli-
co. Forse eravamo troppo avanti per
quei tempi! In certi frangenti non sia-
mo stati capiti o meglio ci hanno pre-
so sotto gamba. Ricordiamoci che le
GSB intervista il Presidente Buonfiglio foto di Daniele Scala
vittorie e sconfitte fanno parte della
stessa medaglia.
Parlando di ieri, bisogna rammentare
che oggi il CONI non è solo quell’Isti-
tuzione sportiva che molti paesi ci in-
vidiano: noi siamo la confederazione
delle federazioni CONI/EPS e di tutto
lo sport italiano. Siamo la salvaguar-
dia di quei valori che lo sport azzurro
incarna in tutti i campi di gara. Il Go-
verno si sta accorgendo che è meglio
sfruttare le competenze e le capaci-
tà del nostro mondo sportivo e non
creare motivi d’attrito.»
Il presidente Buonfiglio è chiamato a
portare un segno tangibile agli atleti
in attesa.
Un veloce arrivederci ci dà l’appunta-
mento per un’altra chiacchierata sul
futuro del CONI e dello sport italia-
no.◆