Athlon Novembre/Dicembre

MONDIALI DI KARATE

ECCELLENZA AZZURRA

Periodico della FIJLKAM N.° 3 NOVEMBRE/DICEMBRE 2025 - ANNO 43°

LETE

MAIN

PARTNER

FIJLKAM

foto di Emanuele Di Feliciantonio

4

Video-editoriale: il bilancio di un anno di trasformazione

di Giovanna Grasso

5

In questo numero...

di Giovanna Grasso

IL RACCONTO SPORTIVO

6

Karate: Italia protagonista ai Mondiali del Cairo

di Saverio Cambiotti

10 Lotta: Mondiali U23, l’Italia cresce

di Saverio Cambiotti

12 Judo: Mondiali master e kata, Azzurri protagonisti

di Carola Paissoni

16 Judo: dominio azzurro in Moldavia

di Vito Zocco

18 Judo: i migliori sono a Ostia

di Carola Paissoni

22 Ju Jitsu: Azzurri promossi a Bangkok

di Saverio Cambiotti

24 Pankration/AMMA: Mondiale di bronzo a Loutraki

di Saverio Cambiotti

26 Pankration: titoli tricolori assegnati

di Saverio Cambiotti

L’EVENTO: EUROPEAN OPEN - FIGHT LIKE A GIRL

30 Judo: Conegliano incorona gli Azzurri

di Vito Zocco

32 Adapted Judo: tatami senza barriere

di Carola Paissoni

34 Sette giorni al femminile

di Saverio Cambiotti

I PERSONAGGI

38 A colloquio con il Ministro Abodi

di Giacomo Spartaco Bertoletti

40 Roberta Chyurlia: ritratto con tatami

di Emanuele Di Feliciantonio

DALLE REGIONI

44 Liguria: doppio successo per il karate ligure

di Marzia Acquilino/CR Liguria

45 Puglia: l’aikido cresce ancora

di Stefano Coropulis/CR Puglia

46 Campania: Napoli città europea del judo

di Antonio Romano/CR Campania

47 Marche: non parole ma azioni

di Lorenzo Castricini/CR Marche

48 Lombardia: in ricordo di Kurihara Takero

di Andrea Sozzi/CR Lombardia

FIJLKAM COMMUNITY

50 Bellandi e Scutto: doppio collare d’oro

di Emanuele Di Feliciantonio

52 Vita in palestra: psicologia dello sport, nostra alleata

di Marco Pacifico

FORMAZIONE

54 Essere Direttori di gara

di Stefano Stefanel

STORIA

56 Il parco Matteo Pellicone

di Livio Toschi

Periodico fondato nel 1982 da Matteo Pellicone

Direttore editoriale Giovanni Morsiani

Direttrice responsabile Giovanna Grasso

Comitato di redazione Giovanni Morsiani, Giovanna

Grasso, Massimiliano Benucci, Giacomo Spartaco

Bertoletti, Antonio Romano, Stefano Stefanel, Livio

Toschi

Segreteria di Redazione Alessia Roggi

Progetto e impaginazione Ilaria Restaneo

Hanno collaborato Marzia Acquilino, Giacomo

Spartaco Bertoletti, Saverio Cambiotti, Lorenzo Ca-

stricini, Stefano Coropulis, Emanuele Di Feliciantonio,

Giovanna Grasso, Marco Pacifico, Carola Paissoni,

Antonio Romano, Andrea Sozzi, Stefano Stefanel,

Livio Toschi, Vito Zocco

Servizi fotografici Francesco Della Manna, Emanue-

le Di Feliciantonio, Hayato Kurihara

Videomaker Antonino Ceravolo, Federico Vitale

Periodico della FIJLKAM n.3 Novembre/Dicembre 2025

Autorizzazione Tribunale di Roma n.3418 dell’11.08.1953

Iscrizione

al

R.O.C

n.7498

del

29.08.2011

Il bilancio di un anno di trasformazione

Intervista di Giovanna Grasso

L’EDITORIALE DEL PRESIDENTE

l Presidente Giovanni Morsiani

traccia un bilancio del primo anno

del nuovo corso federale.

Ad un anno dall’insediamento del

nuovo Consiglio ha evidenziato

le trasformazioni nell’assetto orga-

nizzativo della Federazione a partire

dall’approccio alla gestione econo-

mica improntata, per il nuovo qua-

driennio, ad una maggiore visione

manageriale.

La Federazione, spiega nella videoin-

tervista, non può più essere gestita

come una famiglia allargata, ma deve

diventare un’organizzazione produt-

tiva capace di creare servizi per ge-

nerare risorse. L’obiettivo prioritario

del 2025 è stato preparare la struttu-

ra ad affrontare il secondo anno del

quadriennio olimpico, dove l’impera-

tivo è vincere e conquistare medaglie

senza lasciare indietro nessuno.

L’accento è posto sugli eccellenti ri-

sultati ottenuti nel 2025 che hanno

portato la FIJLKAM tra le prime cin-

que Federazioni a livello nazionale,

come ha testimoniato la consegna

dei collari d’oro e delle palme al me-

rito sportivo del CONI: due campio-

nesse del mondo di judo (oltre l’oro

olimpico), un campione del mondo di

karate e uno di parakarate. A questi si

aggiungono risultati giovanili impor-

tanti nella lotta, quelli eccellenti nel

judo e nel karate e le tantissime me-

daglie nel jujitsu: un risultato di alto

profilo che traina tutto il movimento.

Guardando al 2026, anno di avvio alle

qualificazioni olimpiche, il Presidente

ha posto l’accento sulla necessità di

proseguire nell’eccellenza agonistica,

ma anche di reperire le risorse neces-

sarie per dare al movimento sportivo

la capacità economica di affrontare il

lavoro da fare, particolarmente one-

roso dal punto di vista finanziario.

Uno sguardo e un accenno ai tanti

progetti, sia quelli in cantiere sia in

svolgimento che riguardano il Cen-

tro olimpico, la nostra “casa delle arti

marziali”, nonché l’apertura verso l’e-

sterno dell’expertise federale in ma-

teria di difesa personale, di riabilita-

zione motoria, di formazione.

Un accenno anche ai nuovi accordi

economici e di sponsorizzazione e, a

conclusione, gli auguri per le festività

e il nuovo anno.

Clicca e guarda il videoeditoriale!◆

GUARDA IL VIDEO EDITORIALE

Le cronache, i racconti, le immagini

del nuovo numero di Athlon, riassunti

dalla Direttrice responsabile

i chiude il 2025 con un

numero ricco di emozio-

ni, risultati e progetti che

guardano al futuro. Athlon

racconta mesi intensi di tra-

sformazioni e successi, dove ogni di-

sciplina ha lasciato il segno e dove la

parola d’ordine resta sempre la stes-

sa: eccellenza e servizio.

Il video-editoriale del Presidente

apre il numero con il bilancio di un

anno di trasformazione: dalla riorga-

nizzazione federale ai progetti eco-

nomici per la nostra “casa delle arti

marziali”, dalla pianificazione in vista

dell’inizio del percorso di qualifica-

zione olimpica nel 2026 alle nuove

partnership strategiche. Un racconto

che fa il punto su quanto realizzato

e anticipa le sfide del nuovo anno.

Nel racconto sportivo celebriamo

i trionfi mondiali: il karate protago-

nista al Cairo con sette medaglie

complessive e l’oro di Matteo Avan-

zini nei pesi massimi, gli argenti di

Alessio Ghinami e i quattro podi del

parakarate. Per la lotta raccontiamo

i Mondiali under23, mentre il judo si

racconta attraverso i Mondiali vete-

rani e kata, gli Europei under23 e il

Campionato italiano A1. Spazio anche

al ju jitsu con i Mondiali di Bangkok,

alle arti marziali miste con il Mon-

diale giovanile e al pankration con

i tricolori di San Pietro al Tanagro.

L’evento speciale è dedicato all’Eu-

ropean Open di Conegliano, con la

cronaca di gara e le interviste ai pro-

tagonisti, mentre una sezione parti-

colare racconta la novità dell’adapted

judo per la prima volta in competizio-

ne sul tatami. Focus anche su Fight

like a girl e Casa Italia, testimonian-

ze concrete dell’impegno federa-

le per l’inclusione e la valorizzazio-

ne dello sport femminile giovanile.

Il personaggio di questo numero si

sdoppia con una doppia intervista:

sul fronte istituzionale quattro chiac-

chiere con il ministro dello sport An-

drea Abodi, che racconta la sua visio-

ne dello sport italiano, l’altra intervista

traccia un ritratto di Roberta Chyurlia,

arbitra mondiale e di eccellenza, “cer-

tificata” dalla European Judo Union e

figura di riferimento del movimento.

Dalle Regioni arrivano le storie del

territorio: il doppio successo del ka-

rate ligure con medaglie tricolori e

internazionali, gli esami e i seminari di

aikido in Puglia, l’annuncio che Napoli

ospiterà i Campionati Europei Under

23 di judo nel 2026 diventando capita-

le europea della disciplina, il progetto

sulla parità di genere dalle Marche e

il commosso ricordo del maestro Ku-

rihara Takero in Lombardia, insignito

In questo numero

di Giovanna Grasso

dell’ottavo dan e protagonista del

judo italiano per oltre sessant’anni.

La sezione FIJLKAM Community

celebra i collari d’oro e le palme al

merito assegnati dal CONI alle ju-

doka Bellandi e Scutto ed ai diretto-

ri tecnici azzurri. Occhio all’aspetto

psicologico dello sport con un ap-

profondimento su cosa può offrire la

psicologia applicata alla vita in palestra.

Nella formazione il focus è sul

nuovo corso per direttori di gara,

con le novità e gli obiettivi del pro-

gramma formativo, mentre pre-

sentiamo

il

catalogo

completo

delle proposte didattiche federali.

La Storia chiude il numero con un

articolo dedicato al parco Matteo

Pellicone, con il racconto dell’even-

to di titolazione da parte del Comu-

ne di Roma Capitale dell’area verde

adiacente al Centro olimpico che ora

porta il nome del presidente che ha

inventato e fatto grande la FIJLKAM.

Per concludere occhio al calendario

interdisciplinare del 2026, al calenda-

rio dell’offerta formativa federale e alle

info sullo stage di judo del 3-5 gennaio.

E come da tradizione: buone fe-

stività, buon anno nuovo e buona

lettura!◆

Argomenti da proporre?

Curiosità da soddisfare?

Errori da segnalare?

CONTATTA LA REDAZIONE

redazione.athlon@fijlkam.it

L’Italia, guidata dal campione Matteo

Avanzini, conquista 7 medaglie ai Mon-

diali del Cairo, tre nel karate (tra cui gli ar-

genti di Ghinami e i bronzi di D’Onofrio)

e quattro nel parakarate (con l’oro di Al-

lesina). La squadra conferma l’eccellenza

azzurra nel nuovo format di gara

l Cairo ha ospitato, dal 27 al 30

novembre, l’edizione 2025 dei

Campionati mondiali individuali

di karate e parakarate, la prima di-

sputata con il nuovo formato che

ha introdotto per tutte le dodici cate-

gorie una fase a gironi iniziale e un ta-

bellone a eliminazione diretta a parti-

re dagli ottavi. Un cambiamento che

ha richiesto agli atleti quattro giorni

consecutivi di gare, con ritmi intensi

e un livello tecnico molto alto. In que-

sto contesto l’Italia ha confermato la

propria solidità, chiudendo con sette

medaglie complessive, tre nel karate

e quattro nel parakarate, e il secondo

posto nella classifica generale dietro

ai padroni di casa egiziani. Un risulta-

to di squadra importante, distribuito

Italia protagonista ai Mondiali del Cairo

Sette medaglie e un campione del mondo confermano l’eccellenza azzurra

di Saverio Cambiotti - foto di Francesco Della Manna

IL RACCONTO SPORTIVO KARATE

tra atleti giovani, conferme

attese e prestazioni di grande

maturità.

Il trionfo di Avanzi-

ni - La copertina

della rasse-

gna è sen-

za dubbio

per Mat-

teo Avanzi-

ni, che a ventu-

no anni ha conquistato

il titolo iridato degli

oltre 84 chilogram-

mi di kumite. Partito

con una sconfitta nel

primo incontro del gi-

rone, poi solo vittorie

senza subire punti fino

all’accesso agli ottavi

come secondo classifi-

cato. Da lì il percorso è

diventato memorabi-

le, con la vittoria sul

campione

del

mondo

uscente Mehdi Filali, il

successo ai quarti con-

tro il bielorus-

so

Ivan

K u -

dzinau e quel-

lo in semifinale

sull’azero Asiman

Gurbanli. La fina-

le contro l’irania-

no Saleh Abazari

è stata una batta-

glia tattica, chiu-

sa sul 2-2 senza

senshu, rimasta in

parità anche per

i quattro giudici

che hanno tirato

su due bandieri-

La Squadra azzurra al Cairo

Matteo Avanzini,

oro al Cairo

IL RACCONTO SPORTIVO KARATE

ne a testa: l’arbitro centrale ha infine

indicato l’azzurro, riportando l’Italia

sul gradino più alto del mondo dei

pesi massimi dopo Guazzaroni, Bene-

tello e Maniscalco. Avanzini ha com-

mentato così il suo trionfo: «Dopo

questa battaglia in finale contro l’Iran

posso dire che è stata davvero un’im-

presa durissima e che questo rende

tutto ancora più bello. Abbiamo fat-

to tantissimi sacrifici. Ricordo i miei

genitori che sprecavano ore e ore

ad aspettarmi fuori dal palazzetto e

questo oro significa che lo facevano

per qualcosa di importante. Sono fe-

licissimo e questa medaglia la dedico

a loro, gli devo il cuore, gli devo l’ani-

ma. Un grazie immenso a loro. Vi amo

tantissimo».

Le medaglie nel kata - Accanto al

titolo dei massimi sono arrivate due

medaglie nel kata, con prestazio-

ni di alto profilo. Alessio Ghinami ha

firmato uno splendido argento nel

kata maschile, superando avversari

di grande esperienza e qualità e di-

sputando una finale da missione im-

possibile contro il giapponese Kakeru

Nishiyama, numero uno del ranking.

La differenza di punteggio ha dato

ragione a Nishiyama, ma l’azzurro,

ventitré anni, già due volte bronzo

continentale, ha riportato l’Italia in

una finale mondiale dopo diverse sta-

gioni e ha confermato la propria cre-

scita tecnica. Nel kata femminile, Ter-

ryana D’Onofrio ha vinto la finale per

il bronzo contro l’americana Sakura

Kokumai al termine di un confronto

intenso e di alto contenuto tecnico,

chiuso con un margine di tre decimi.

Per lei si tratta della terza medaglia

internazionale della stagione e della

conferma del bronzo mondiale con-

quistato nel 2023. Sono arrivati inoltre

due quinti posti nel kumite con Mi-

chele Martina negli 84 chilogrammi

e Silvia Semeraro nei 68 chilogrammi,

entrambi fermati da avversari di lun-

ghissimo corso, rispettivamente Ivan

Kvesic e Iryna Zaretska.

Il parakarate protagonista - Il mon-

diale ha visto protagonista anche il

parakarate, che ha conquistato quat-

tro podi e ha confermato la forza di

un gruppo che negli ultimi anni ha

costruito un’identità tecnica e umana

riconosciuta a livello internazionale.

L’oro porta la firma di Mattia Allesina,

campione mondiale nella categoria

intellectually impaired K22 al termi-

ne di una finale tutta italiana contro

Patrick Buwalda, argento. Nella in-

tellectually impaired K21, Federica

Yakymashko ha ottenuto un ottimo

secondo posto dopo aver domina-

to il girone, mentre nella Weelchair

User il giovanissimo Pietro Merlo ha

conquistato il bronzo con una finale

autorevole contro l’azero Ahmadov.

Hanno partecipato con determina-

zione anche Claudia Polenta e Da-

niele Alfonsi, fermandosi però prima

della zona medaglia. Il settore ha tro-

vato conferma anche nelle parole del

presidente Davide Benetello, che ha

sottolineato il valore dell’integrazio-

ne tra i due gruppi: «È una squadra

unica. La scelta più azzeccata, fat-

ta sia dalla World Karate Federation

(WKF) che dalla FIJLKAM, è che que-

sti momenti importanti si vivano tutti

insieme. C’è un convivere e un condi-

videre tra il karate e il parakarate che

aiuta entrambi i gruppi a crescere. I

ragazzi del parakarate portano una

sensibilità che riesce a toccare anche

gli animi più duri. Insegnano anche

a ricalibrare le sensazioni, a rendersi

conto che quel che si sta facendo è

importante, sì, ma c’è chi, per fare la

stessa cosa, deve affrontare sfide an-

cora più difficili. Si crea un ambiente

molto più sereno, si sorride di più, le

pressioni si abbassano».

Il bilancio della spedizione - Il pre-

sidente Benetello ha tracciato anche

il bilancio complessivo della spedi-

zione, inserendola nel contesto più

ampio del panorama mondiale: «Il bi-

lancio è sicuramente positivo, l’Italia

è stata protagonista sia nel karate che

nel parakarate e abbiamo dimostrato

ancora una volta di essere una delle

nazioni leader al mondo. Negli anni

passati, e nei mondiali che univano la

competizione individuale con quel-

la a squadre, tornavamo addirittura

con qualcosa in più. Adesso il karate

è molto più difficile, come si è visto ci

sono tante nazioni che si distribuisco-

no le medaglie: a parte l’Egitto, che

stavolta ne ha prese tre, tutti gli altri

ori sono andati a nazioni differenti. È

un segnale di vitalità e salute del mo-

vimento in tutto il mondo, il livello

tecnico negli ultimi anni si è alzato

notevolmente». Parlando della squa-

Matteo Avanzini, oro al Cairo

IL RACCONTO SPORTIVO KARATE

dra, ha aggiunto: «La federazione

ha basi solidissime, al momento nel

karate siamo considerati fra i più or-

ganizzati al mondo, non solo a livello

tecnico ma anche a livello gestiona-

le. Questo si ripercuote in tutti i no-

stri programmi di lavoro e in tutte le

manifestazioni. Diamo dimostrazio-

ne di voler condividere il sapere e ci

sentiamo tutti parte di un movimen-

to grande e unitario. Il karate in Italia

è sempre stato di altissimo livello. I

nostri tecnici sul territorio sono bra-

vi, all’avanguardia e lavorano tanto.

Inoltre ci sono i gruppi sportivi che,

specialmente nelle classi senior, fan-

no la differenza: senza di loro non ci

sarebbe la possibilità di allenarsi con

la costanza necessaria. Una menzio-

ne anche per i coach della nazionale

in questi mondiali, Cinzia Colaiacomo

e Alfredo Tocco per il kata, Gennaro

Talarico, Cristian Verrecchia e Andrea

Torre per il kumite, Luca Nicosanti e

Patrizia Priore per il kata».

Un’analisi tecnica approfondita è ar-

rivata anche dal direttore tecnico na-

zionale Luca Valdesi, che ha eviden-

ziato gli aspetti più impegnativi della

nuova formula e i segnali più incorag-

gianti per il futuro: «È stato un cam-

pionato mondiale atipico con una

fase a gironi prima e le eliminazioni

dirette dopo, che hanno impegnato

i ragazzi per tre giorni di fila. È la pri-

ma volta che affrontiamo un evento

mondiale così lungo. Siamo riusciti a

qualificare dodici atleti su dodici ca-

tegorie, e questo è per noi un motivo

di orgoglio. Fra loro, ben dieci hanno

superato la fase a gironi. Siamo poi

andati a medaglia con tre atleti nel

karate e quattro nel parakarate. Chia-

ramente la nostra ambizione era di

arrivare a medaglia in tutte le catego-

rie in gara, ma sappiamo che il livello

tecnico era altissimo. C’è sempre un

po’ di dispiacere per gli atleti che non

sono riusciti a raggiungere il podio in

questa edizione, ma abbiamo preso

indicazioni importanti per il lavoro

futuro». Valdesi ha poi richiamato un

punto fondamentale della program-

mazione: «Abbiamo conquistato due

medaglie molto belle con due atleti

molto giovani, Avanzini ha ventuno

anni e Ghinami ventitré. Per noi, a

dire la verità, non è una grossa sor-

presa: abbiamo lavorato in maniera

metodica con i giovani negli ultimi

anni, con ritiri dedicati alla nazionale

senior e molti giovani partecipanti, e

questi sono i frutti della programma-

zione iniziata a fine 2021».

Le parole del direttore tecnico tro-

vano riscontro nel percorso costru-

ito dalla squadra italiana nell’ultimo

anno, un tragitto segnato da risul-

tati costanti in tutte le fasce d’età.

Dopo le affermazioni degli azzurrini

ai mondiali giovanili del 2024, chiu-

si con il record di quindici medaglie,

l’Italia aveva confermato la propria

solidità agli Europei giovanili dello

scorso febbraio, dove erano arrivati

quattordici podi e sei vittorie di ca-

tegoria. In primavera, poi, la squadra

senior aveva proseguito sulla stessa

linea conquistando medaglie anche

agli Europei individuali e a squadre,

con dodici metalli tra karate e para-

karate. È dentro questa continuità

che si collocano le sette medaglie del

mondiale del Cairo, in un movimento

capace di rigenerarsi e di confermarsi

allo stesso tempo.◆

Mattia Allesina, oro nel parakarate

L’EVENTO KARATE

10

Ai Mondiali under23 di Novi Sad l’Italia

non ha conquistato medaglie, ma Aurora

Russo e Immacolata Danise hanno

centrato due quinti posti nella lotta

femminile. Saglietti: «Squadra giovane e

promettente, lavoriamo per il futuro».

al 20 al 27 ottobre, Novi

Sad ha ospitato l’ultima

rassegna iridata dell’an-

no per la lotta olimpica,

dedicata ad atleti e atle-

te under23. Sulle materassine serbe

sono saliti 14 azzurri tra greco-roma-

na, femminile e lotta libera. Per l’Italia

non sono arrivate medaglie, ma è sta-

ta comunque una tappa importante

per la crescita di un gruppo giovane

e promettente. Ne abbiamo parlato

con il presidente di settore Alessan-

dro Saglietti.

La lotta femminile sfiora il podio

- I risultati migliori sono arrivati dalla

lotta femminile, con Aurora Russo nei

59 chilogrammi e Immacolata Danise

nei 62 chilogrammi che hanno lotta-

to fino all’ultimo, chiudendo entram-

be al quinto posto mondiale. «Non

ci sono state medaglie, però le due

finali per il bronzo nella femminile

sono state conferma di grande livello

delle nostre ragazze” ha commenta-

to Saglietti «Aurora ha vinto diversi

incontri con una spalla infortunata di-

mostrando di essere al livello con tut-

te quante. Anche Immacolata è stata

molto brava, è arrivata in semifinale e

se l’è giocata fino in fondo. Certo, il

final block è duro per tutti».

Il percorso di Aurora è stato messo

subito in crisi da un forte dolore alla

spalla. La giovane torinese ha però

stretto i denti e vinto i primi due in-

contri con grande determinazione, ai

danni della serba Jovana Radivojevic

per superiorità tecnica e della turca

Ebru Dagbasi per 5-3. Ai quarti ha tro-

vato sul suo cammino la giapponese

Ruka Natami, poi campionessa di ca-

tegoria, che l’ha battuta 4-1. Il giorno

dopo, ai ripescaggi, ha dimostrato

tutta la sua forza e la sua generosità

battendo 3-1 l’avversaria canadese

Olivia Lichti. Nella finale per il bronzo

si è arresa all’azera Hiunai Hurbano-

va. Aurora non ne aveva davvero più

e l’avversaria, con grande sportività,

ha accompagnato l’azzurra dolorante

fuori dal tappeto.

Anche il percorso di Immacolata è

stato molto convincente: la parten-

za contro la tedesca Luisa Scheel agli

ottavi è stata di grande carattere ed

è arrivata grazie a un ribaltamento di

schiena quando stava sotto 4-0. Ai

quarti l’azzurra ha dominato la

Mondiali U23: l’Italia cresce

Russo e Danise quinte a Novi Sad: giovani e promettenti

di Saverio Cambiotti – foto UWW

svedese Agnes Nygren chiuden-

do sul 7-3. In semifinale, di fronte

alla giapponese Sakura Motoki, poi

campionessa iridata, si è arresa per

una grande partenza e prestazione

dell’avversaria. Il giorno dopo, nella

finalina, ancora una prova grintosa

per la lottatrice campana ma la vit-

toria è andata alla russa Yana Tretsiak

sul risultato di 9-6.

Segnali positivi anche in campo

maschile - «Anche nella maschile si

sono visti incontri di valore» ha con-

tinuato il presidente Saglietti «Ad

esempio, Leon Rivalta ha vinto alcune

sfide e si è arreso soltanto a due atleti

di assoluto valore». Per il grecoroma-

nista degli 87 chilogrammi è arrivato

un settimo posto e anche lui ha dato

IL RACCONTO SPORTIVO LOTTA

Immacolata Danise

11

segnali positivi, specialmente nei pri-

mi due incontri vinti, ma non solo.

Debutto con vittoria per superiorità

tecnica sul cinese Jiaerhen Aheihe

e conferma agli ottavi superando il

danese Frederick Mathiesen 3-0. Ai

quarti Leon ha ceduto il passo all’ira-

niano Farokhiisenjani, già campione

del mondo senior negli 82 chilogram-

mi. Ai ripescaggi un bellissimo e tira-

tissimo incontro con l’azero Lachin

Valiyev, già campione europeo un-

der20, concluso 1-1 in favore dell’av-

versario.

A rappresentare i colori azzurri in

questa rassegna di Novi Sad, oltre a

Russo, Danise e Rivalta, c’erano Simo-

ne Piroddu (57 chilogrammi), Mattia

Bientinesi (65 chilogrammi), Luca Fi-

nizio (74 chilogrammi), Gabriele Nic-

colini (86 chilogrammi), Alessandro

Scaramella (125 chilogrammi), Tom-

maso Bosi (60 chilogrammi), Andrea

Setti (67 chilogrammi), Maria Ferone

(53 chilogrammi), Bianca Contrafatto

(65 chilogrammi), Laura Godino (68

chilogrammi) e Vincenza Amendola

(72 chilogrammi).

IL RACCONTO SPORTIVO LOTTA

Alcuni di loro non sono riusciti a im-

porre la loro qualità, per altri ci sono

state variabili diverse, «come il calo

peso di Simone Piroddu. Lo ha patito

un po’ questa volta e non è riuscito a

fare una gara al suo livello abituale.

Ad ogni modo» continua Saglietti «la

squadra c’era ed è stata competitiva.

Il Mondiale è il Mondiale: non è una

passeggiata e ci sono tantissime va-

riabili».

Un percorso di crescita che guarda

al futuro - Al di là dei risultati speci-

fici, anche questi Mondiali under23 di

Novi Sad vanno letti come la tappa di

un percorso di crescita che il settore

lotta sta portando avanti a tutti i li-

velli, dai senior alle classi più giovani:

«L’under23 è l’anello di congiunzione

tra giovanile e senior. A livello italia-

no, i nostri atleti maturano legger-

mente più tardi rispetto alle nazioni

leader, per diverse ragioni. È un gap

che l’Italia recupera verso i 24 e 25

anni. La nostra è una squadra molto

giovane.

Stiamo cercando di ricostruire un

gruppo e molti di questi ragazzi sono

ancora juniores e under20. Sicura-

mente l’obiettivo non è vincere oggi

ma farli arrivare al massimo delle loro

potenzialità nel tempo. Inoltre, guar-

dando tutta l’annata, in particolare a

livello continentale, abbiamo segnali

molto promettenti: le quattro meda-

glie agli Europei under20, due vice-

campioni nella libera maschile (Caso

e Gubbiotti) e due bronzi in quella

femminile (Rinella e Casarola). Sono

arrivati anche due bronzi nella greco

romana under15 con Proietti e Pigna-

to, così come nell’ under17 con Del-

le Cave e Ritter. Questo è tutto uno

stesso gruppo, sono più o meno tutti

coetanei, ed è un bel gruppo che ci fa

ben sperare».◆

Aurora Russo con il coach Michele Liuzzi

12

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

Parigi ha ospitato i Mondiali Veterani e

Kata 2025. L’Italia ha conquistato 21 me-

daglie complessive: 17 nei veterani e 4

nel kata. Record di partecipazione azzur-

ra con 120 atleti veterani e 25 coppie nel

kataP

arigi, dal 3 al 9 novembre

2025, è diventata ancora

una volta il cuore pulsante

del judo mondiale, trasfor-

mandosi per una settimana

in un laboratorio internazionale di

tecnica, esperienza e cultura sporti-

va. Due eventi di assoluto prestigio,

i Campionati del Mondo Veterani e i

Campionati del Mondo di Kata, han-

no riunito migliaia di atleti da tutto il

mondo, offrendo uno spettacolo che

ha celebrato la globalità della disci-

plina e, soprattutto, ha confermato il

ruolo centrale dell’Italia nel panora-

ai vertici del medagliere mondiale.

Due titoli iridati e due argenti hanno

inaugurato una settimana di altissimo

livello sportivo. I successi di Ange-

lo Lanzafame e Raimondo Degortes

hanno messo in luce la nuova gene-

razione del movimento master, capa-

ce di coniugare intensità agonistica

e maturità tecnica. Le medaglie d’ar-

gento conquistate da Anthony Ber-

tolone e Daniel Lombardo, insieme ai

piazzamenti di rilievo ottenuti da altri

atleti, hanno evidenziato un gruppo

preparato, solido e perfettamente

inserito nel contesto competitivo in-

ternazionale.

Le giornate successive sono state

caratterizzate da battaglie tecniche

serrate, categorie densissime e prove

di grande spessore. Molte finali sono

state sfiorate, con piazzamenti pre-

ma internazionale del judo master e

del kata.

Un mondiale veterani senza pre-

cedenti: l’Italia cresce nei numeri

e nei risultati - Il Campionato del

Mondo Veterani 2025 ha segnato un

record storico: 2.578 atleti prove-

nienti da 68 nazioni, un quadro che

testimonia la straordinaria vitalità del

movimento master a livello globale.

In questo contesto imponente, l’Italia

si è presentata con la delegazione più

numerosa di sempre: 120 atleti e 15

tecnici, quarta nazione al mondo per

partecipazione. Un risultato già signi-

ficativo prima ancora dell’inizio delle

competizioni, espressione diretta del

lavoro capillare svolto da società e

staff tecnici negli ultimi anni.

Il debutto sul tatami ha conferma-

to le aspettative: la prima giornata,

dedicata alle categorie M1 e M2, ha

proiettato immediatamente l’Italia

Master e kata, Azzurri protagonisti

Italia sul podio mondiale con un paniere ricco di medaglie

di Carola Paissoni - foto IJF

13

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

stigiosi che confermano la profondità

del gruppo azzurro. Due medaglie di

bronzo, quelle di Giuliano Invernizzi e

Franco Ghiringhelli nelle classi M8 e

M9, hanno offerto un esempio lumi-

noso di longevità sportiva, dedizione

e continuità di rendimento, autentico

patrimonio del settore veterani.

Come da tradizione, è stato il setto-

re femminile a chiudere la rassegna

iridata con un risultato straordinario:

12 medaglie complessive che hanno

proiettato l’Italia al quinto posto del

medagliere mondiale generale e al

terzo in quello femminile. Ben cin-

que titoli iridati, tre argenti e quattro

bronzi fotografano un movimento

femminile in piena salute. Le nuove

campionesse del mondo Alessandra

D’Amario, Priscilla Quattrini, Sabrina

Mazzola, Cristina Magini e Alessan-

dra Carta hanno incarnato lo spirito

di una squadra coesa, preparata e

consapevole del proprio valore.

La Commissione Nazionale Master

ha espresso grande soddisfazio-

ne non solo per i risultati, ma per la

qualità complessiva delle prestazioni:

categorie con oltre 60 partecipan-

ti, livello tecnico in continua ascesa,

capacità di mantenere competitività

a ogni fascia d’età. Una fotografia ni-

tida della forza di un movimento, così

illustrata dal responsabile nazionale

Massimo Lucidi: «Riguardo all’espe-

rienza vissuta in occasione del Cam-

pionato del Mondo Veterani, non si

può che rimanere profondamente

colpiti dall’eccellente organizzazione

e dall’imponente partecipazione. È

evidente come il movimento master

stia attraversando una fase di notevo-

le evoluzione, imboccando una nuo-

va e più ambiziosa direzione. Questo

mondiale ha messo in luce un cambio

di passo generale: tutte le nazioni

coinvolte hanno mostrato una pre-

parazione impeccabile e ogni atleta

ha dato prova del massimo impegno.

Le modalità di gestione delle squadre

master non avevano mai raggiunto

un simile livello, e ritrovarsi di fronte

a categorie tanto numerose, fino a 60

70 partecipanti, quasi comparabili al

settore shiai, è stato motivo di grande

sorpresa e ammirazione. Tutto ciò te-

stimonia con chiarezza che è giunto il

momento di accelerare ulteriormen-

te e di intraprendere un percorso

condiviso, volto a definire con preci-

sione la crescita e lo sviluppo di que-

sto importante bacino master. L’Italia

ha conquistato un prestigioso quinto

posto nella classifica generale e un

brillante terzo posto in quella femmi-

nile, presentandosi con una squadra

determinata e animata da una co-

stante volontà di miglioramento. La

nostra Commissione Nazionale sta

svolgendo un lavoro di grande valo-

re, contribuendo in maniera decisiva

a questa positiva evoluzione».

A conclusione le parole della coa-

ch Manuela Tadini: «Oltre all’eleva-

ta caratura agonistica degli atleti,

all’impegno costante, alla necessaria

preparazione atletica di livello per af-

frontare queste competizioni, tengo

a evidenziare anche il forte clima di

squadra e di condivisione che l’Ita-

lia master esprime, un vero esempio

di sport, costanza, sacrificio, valo-

ri, unione, affetto, stima, che sono

i principi fondamentali del nostro

sport, di riferimento per i tanti ra-

gazzi giovani che praticano judo. Ed

è questo il vero successo, che ci per-

mette di essere sempre sul tetto del

mondo».

14

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

Mondiali di kata: tra tradizione,

rigore tecnico e nuove conferme

- Dal tatami dello shiai alla precisio-

ne millimetrica del kata, il testimone

mondiale è passato l’8 e il 9 novem-

bre alla competizione dedicata alle

forme codificate del judo. Anche

qui, i numeri hanno parlato chiaro:

466 atleti da 37 paesi, il mondiale più

partecipato di sempre, ulteriore te-

stimonianza della rinascita globale

di una disciplina che unisce tradizio-

ne, rigore e ricerca dell’eccellenza

formale. Il lavoro svolto nelle scuole

di kata e all’interno delle strutture

federali ha portato a Parigi una squa-

dra consapevole e matura, in grado

di distinguersi in tutte le specialità:

l’Italia è scesa in gara con 25 coppie,

una delle delegazioni più numerose e

preparate.

Il titolo mondiale conquistato nel Ka-

tame no Kata seniores dalla coppia

Pietro Corcioni e Andrea Fregnan ha

rappresentato il vertice qualitativo

dell’intera spedizione azzurra. Una

prestazione impeccabile, caratteriz-

zata da precisione, intensità e fluidità

esecutiva, che ha suggellato un per-

corso di grande continuità. A confer-

mare la solidità italiana sono arrivate

due importanti medaglie di bronzo:

quelle di Mauro Collini e Tommaso

Rondinini nel Nage no Kata e di En-

rico Tommasi e Mauro Collini nel

Koshiki no Kata. Risultati che si ag-

giungono a numerosi piazzamenti in

finale, testimonianza di una presenza

costante tra le nazioni guida della di-

sciplina.

Anche nell’ultima giornata la squadra

ha confermato compattezza e talen-

to, ottenendo un ulteriore bronzo

con la coppia Siria Quartieri e Anna

Demola nel Ju no Kata juniores, a co-

ronamento di un ciclo giovanile che

lascia ben sperare per il futuro del

settore.

Il bilancio complessivo dei Mondiali

di Kata parla chiaro: un oro, tre bronzi

e un numero elevato di finalisti certi-

ficano la qualità della scuola italiana,

frutto dell’impegno condiviso tra at-

leti, tecnici, società e commissioni

federali. Una squadra che, come evi-

denziato dalla delegazione azzurra,

ha dimostrato non solo competitivi-

tà, ma anche una profonda identità

tecnico-culturale, che rappresenta

da anni uno dei fiori all’occhiello del

judo nazionale.

«Il Mondiale per l’Italia è stato ca-

ratterizzato dalle conferme ottenu-

te dagli atleti seniores di esperienza

e dai risultati di rilievo degli juniores

- ha dichiarato Cesare Amorosi, pre-

sidente della Commissione - il che

ci può prospettare per il prossimo

futuro, altri successi significativi. L’I-

talia del kata è un movimento in co-

stante crescita, i cui numeri e la cui

qualità nel circuito nazionale stanno

aumentando, grazie a una struttura

solida creata nel 2021 che sta portan-

do risultati importanti in un contesto

attualmente molto dinamico, in so-

stanziale crescita in tutto il mondo,

testimoniata dai numeri record di

questo mondiale sia in termini di at-

leti che di nazioni partecipanti. Una

parte importante di questi risultati

è senz’altro derivata dal costante la-

voro di allenamento degli atleti e di

aggiornamento degli arbitri e degli

insegnanti tecnici, ambito nel quale

negli ultimi anni è stata dedicata par-

ticolare attenzione, grazie alla ricerca

e alla condivisione di metodologie

dell’insegnamento e dell’allenamen-

to del kata per le categorie giovanili

e illustrando un progetto innovativo

riguardante la preparazione atletica

specifica, che a mio avviso giocherà

una parte significativa nel prossi-

mo futuro, per tutti gli atleti di kata,

ma in particolar modo per i giovani.

Dopo questo campionato del mondo

possiamo quindi guardare con fidu-

cia al prossimo anno, essendo però

coscienti che il livello medio interna-

zionale è in netta crescita e pertanto

sarà necessario lavorare e innovarsi

costantemente per mantenere e se

possibile, migliorare ulteriormente i

risultati ottenuti».

«Il bilancio azzurro a Parigi è stato

eccellente - aggiunge Elio Paparello

- oltre la metà delle coppie italiane

è riuscita a conquistare l’accesso alla

fase finale e l’Italia è terza nel me-

dagliere mondiale. Noi crediamo in

questo movimento, in ogni nostro

atleta, risorsa immensa, e ci preparia-

mo a essere competitivi nei prossimi

appuntamenti di rilievo».

Un movimento in piena maturità

internazionale - L’unione ideale tra

veterani e kata, tra la dimensione

agonistica dello shiai e quella tecni-

co-tradizionale delle forme, ha con-

segnato all’Italia un’immagine chia-

ra e potente: quella di una nazione

completa, strutturata, competitiva su

tutti i fronti del judo master. I risulta-

ti ottenuti, le medaglie conquistate,

il numero record di partecipanti ita-

liani e la qualità delle prestazioni te-

stimoniano un movimento in piena

maturità, capace di guardare al futu-

ro con basi solide e ambiziose. Parigi

2025 non è stata soltanto una vetrina

internazionale: è stata la dimostra-

zione di come il percorso di crescita

del judo italiano, fondato su metodo,

passione e continuità, come si evince

dai continui successi, stia producen-

do risultati tangibili e riconosciuti in

tutto il mondo. Una settimana che ri-

marrà nella memoria del movimento

e che rappresenta un ulteriore passo

verso nuovi e più prestigiosi traguardi

internazionali.◆

15

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

ADIDAS

MAIN

PARTNER

FIJLKAM

foto di Emanuele Di Feliciantonio

16

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

Record storico per l’Italia agli Europei

under23 di judo a Chisinau: 9 medaglie

conquistate dalla squadra azzurra. Giulia

Carnà e Manuel Parlati salgono sul gradi-

no più alto del podio, seguiti da 7 bronzi

che certificano la forza del movimento

L’Italia del judo ha scritto una pagina

storica in Moldavia. I Campionati Eu-

ropei under23, tenutisi alla Chisinau

Arena, si sono rivelati un palcosce-

nico di trionfi senza precedenti per

la squadra azzurra, che ha chiuso la

rassegna continentale con un botti-

no sbalorditivo: 9 medaglie comples-

sive. Un record assoluto per l’Italia in

questa classe d’età, che testimonia

la forza, la profondità e la qualità del

movimento giovanile tricolore. L’eco

delle 9 medaglie risuona potente, un

risultato che proietta l’Italia tra le po-

tenze emergenti del judo europeo.

La spedizione azzurra, accompagna-

ta dai tecnici Raffaele Parlati, Gianluca

Accogli, Fabrizio Fantauzzo e Pieran-

gelo Toniolo, ha saputo coniugare

determinazione ed esperienza, ca-

pitalizzando al massimo il potenziale

della sua formazione.

I 2 ori azzurri - La punta di diaman-

te di questo storico successo è rap-

presentata dalle 2 medaglie d’oro,

conquistate con maestria e deter-

minazione da Giulia Carnà e Manuel

Parlati.

La palermitana Giulia Carnà, in forza

alle Fiamme Oro, ha dominato la ca-

tegoria dei 57 chilogrammi femmini-

li, mettendo in mostra una maturità

tattica impressionante. La sua mar-

cia verso il titolo è stata impeccabi-

le. Come da lei stessa commentato a

caldo: «L’obiettivo di questa gara era

costruire. Incontro dopo incontro,

senza fretta e non preoccupando-

un grande riscatto personale. Dopo

alcune difficoltà, anche fisiche, che lo

avevano messo alla prova in compe-

tizioni precedenti, il judoka ha dimo-

strato di aver ritrovato la condizione

ideale e, soprattutto, la giusta menta-

lità. Il suo oro è la testimonianza che

il duro lavoro e la capacità di superare

le battute d’arresto sono la via mae-

stra per tornare al vertice.

La pioggia di bronzi - A fare la dif-

ferenza, portando il totale delle me-

daglie a un numero record, sono

state le 7 medaglie di bronzo. Un ri-

sultato straordinario che evidenzia la

compattezza e la qualità diffusa della

squadra italiana.

Valerio Accogli, Centro Sportivo Ca-

rabinieri, e Alessio De Luca, Centro

Sportivo Esercito, hanno condiviso il

terzo gradino del podio nella stessa

si del risultato. Sono estremamente

felice di essere riuscita a vivere con

molta tranquillità questo mio primo

Campionato Europeo under23 e an-

cora più soddisfatta nell’aver vinto

questa medaglia d’oro in una catego-

ria in cui mi mancava». Un successo

che conferma il talento della judoka,

già campionessa del mondo under21

nel 2022 e campionessa europea un-

der21 nel 2023.

Il secondo oro porta la firma del na-

poletano Manuel Parlati, anche lui

in forza alle Fiamme Oro, nei 81 chi-

logrammi maschili. Il judoka azzurro

ha messo in scena una performance

eccezionale, culminata con la vittoria

sull’azero Omar Rajabli in una fina-

le intensa e combattuta. Per Parlati

questa medaglia rappresenta non

solo un titolo continentale ma anche

Dominio azzurro in Moldavia

Italia da record agli Europei U23: 2 ori e 7 bronzi nel medagliere

di Vito Zocco - foto EJU

Giulia Carnà

17

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

categoria, i 66 chilogrammi. Un dop-

pio bronzo che sottolinea la grande

tradizione italiana in questa classe di

peso.

Giulia Ghiglione, Centro Sportivo

Esercito, ha saputo conquistare il

bronzo nei 48 chilogrammi, dimo-

strando tenacia e concentrazione

fino all’ultimo incontro.

Alessandra Rocco, Akiyama Settimo,

si è aggiudicata il bronzo nei 52 chi-

logrammi, in una categoria sempre

molto competitiva, contribuendo al

successo del primo giorno di gara.

Claudia Sperotti, Accademia Torino,

ha conquistato il bronzo nei 78 chi-

logrammi, dopo un percorso carat-

terizzato da incontri di alto livello e

grande spirito combattivo.

Tiziana Marini, Akiyama Settimo, si

è imposta nella categoria dei 78 chi-

logrammi oltre femminili, assicuran-

dosi il bronzo con una prestazione

solida che l’ha vista prevalere sulla

turca Duygu Dirgen nella finale per la

medaglia.

Jean Carletti, Centro Sportivo Eser-

cito, ha completato il quadro dei

bronzi nei 100 chilogrammi maschili,

portando a casa un risultato di gran-

de prestigio in una delle categorie di

peso più impegnative.

Le parole del direttore tecnico - Le

9 medaglie totali, 2 d’oro e 7 di bron-

zo, non sono solo cifre, ma l’immagi-

ne chiara di un movimento giovanile

in crescita esponenziale. Il direttore

tecnico Raffaele Parlati ha espresso

grande soddisfazione lodando la ma-

gnifica performance di tutto il team.

«Questo risultato storico è il frutto di

un intenso lavoro di programmazio-

ne e preparazione, che vede i Gruppi

Sportivi Militari e le società sportive

operare in perfetta sinergia. La ca-

pacità di piazzare atleti sul podio in

classi di peso così diverse, sia ma-

schili che femminili, è la prova della

profondità del bacino di talenti az-

zurri. L’obiettivo, come sottolineato

dagli stessi atleti, è sempre quello di

costruire, con la consapevolezza che

le prestazioni di oggi sono il preludio

dei successi di domani».

Verso Los Angeles 2028 - La rasse-

gna continentale di Chisinau chiude

una straordinaria annata per il judo

azzurro nelle 3 rassegne continentali

riservate alle classi maggiori: 8 meda-

glie nell’Europeo seniores, 9 meda-

glie nell’Europeo under21 e ancora 9

medaglie nell’Europeo under23. Una

vera e propria dichiarazione di intenti

da parte del judo italiano, che guarda

con rinnovato ottimismo e ambizio-

ne ai prossimi appuntamenti interna-

zionali e, soprattutto, al sogno olim-

pico che a giugno 2026 inizierà la sua

rincorsa verso Los Angeles 2028.◆

18

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

Al PalaPellicone di Ostia sono andati in

scena i Campionati Italiani Assoluti A1 e

il Campionato a Squadre A1. Il direttore

tecnico Parlati: «Gli Assoluti devono es-

sere un passaggio imprescindibile per

l’inserimento degli atleti nei circuiti in-

ternazionali»

I migliori sono ad Ostia: i Cam-

pionati Assoluti individuali A1 - I

Campionati Italiani Assoluti di Judo,

svolti presso il PalaPellicone di Ostia

, si sono conclusi con esito positivo

sotto il profilo organizzativo, tec-

nico e partecipativo, conferman-

dosi quale appuntamento centrale

dell’attività agonistica nazionale. La

manifestazione ha registrato 354 ac-

creditati complessivi, di cui 237 atleti

Le campionesse italiane: equili-

brio e qualità tecnica - Dal punto

di vista tecnico-agonistico in diverse

categorie di peso si è registrata una

competizione equilibrata, indice di

una crescita diffusa e di una mag-

giore omogeneità prestativa. Nel

settore femminile, l’assegnazione

dei titoli italiani ha messo in luce at-

lete già inserite nei percorsi di alto

livello, accanto a profili emergenti

di interesse per la programmazione

futura, in un contesto caratterizzato

da buon equilibrio e qualità tecnica.

Nelle categorie leggere si sono affer-

mate Francesca Milani delle Fiamme

Oro nei 48 chilogrammi e Ilaria Fine-

strone del Judo Iacovazzi nei 52 chilo-

e 117 tecnici, provenienti da tutte le

regioni italiane, evidenziando una

diffusa e qualificata partecipazione

del movimento judoistico nazionale.

L’evento ha rappresentato non solo

il momento culminante della sta-

gione sportiva in corso, ma anche

un importante punto di valutazio-

ne in vista del biennio 2026-2027,

fase strategica di preparazione che

precede l’avvicinamento ai Giochi

Olimpici di Los Angeles 2028. In tale

contesto, gli Assoluti hanno offerto

indicazioni significative in termini di

stato di forma degli atleti di interes-

se nazionale, profondità del bacino

tecnico e qualità del lavoro svolto

dalle società e dai gruppi sportivi.

I migliori sono ad Ostia

Riflettori sugli Assoluti individuali con un occhio alle Squadre

di Carola Paissoni - foto di Francesco Della Manna

19

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

grammi, mentre nei 57 chilogrammi il

titolo è stato conquistato da Thau-

any David Capanni Dias del Centro

Sportivo Carabinieri, confermando

solidità e continuità di rendimento.

Proseguendo nelle categorie inter-

medie e superiori, si sono laureate

campionesse italiane Leila Ciano del-

la Fitness Nuova Florida nei 63 chilo-

grammi e Caterina Mazzotti del KSDK

Parma nei 70 chilogrammi, seguite

dal successo di Betty Vuk del Judo

Tolmezzo nei 78 chilogrammi e da

Eleonora Ghetti del Judo Mestre 2001

nella categoria oltre 78 chilogrammi.

I campioni italiani: ricambio gene-

razionale e continuità - Nel settore

maschile, la presenza di atleti esperti

affiancati da giovani in fase di conso-

lidamento ha confermato la validità

del ricambio generazionale in atto.

Nelle categorie leggere si sono im-

posti Mario Tinelli dell’Accademia

Giovani Talenti nei 60 chilogrammi e

Alessio De Luca del Centro Sportivo

Esercito nei 66 chilogrammi, entram-

bi protagonisti di prestazioni di buon

livello tecnico e agonistico. Nei 73

chilogrammi ha conquistato il titolo

Federico Bosis della Polisportiva Be-

sanese, mentre negli 81 chilogram-

mi si è affermato Bright Maddaloni

Nosa delle Fiamme Oro. Per quanto

riguarda le categorie dei pesi medi

e massimi, i titoli italiani sono stati

assegnati a Cristiano Mincinesi del-

le Fiamme Oro nei 90 chilogrammi,

Henry Owusu Asare del KSDK Parma

nei 100 chilogrammi e Daniel Kwa-

djo Anani delle Fiamme Azzurre nel-

la categoria oltre 100 chilogrammi.

Le classifiche per società: il ruolo

dei club - Le classifiche per società,

sia maschili sia femminili, hanno riba-

dito il ruolo strategico dei club e dei

gruppi sportivi militari nel sostene-

re l’attività di vertice e nel garantire

continuità progettuale. La classifica

femminile ha visto il successo dell’A-

kiyama Settimo, che ha preceduto

l’Accademia Torino e la Fitness Nuova

Florida, confermando la solidità pro-

gettuale e l’efficacia del lavoro svolto

nel settore femminile di tali realtà.

Per quanto concerne la classifica per

società del settore maschile, il pri-

mo posto è stato conquistato dalle

Fiamme Azzurre. Al secondo posto

le Fiamme Oro, seguite dall’Akiya-

ma Settimo. I Campionati Assoluti

si confermano pertanto uno stru-

mento essenziale di monitorag-

gio, selezione e indirizzo tecnico.

La cerimonia di premiazione: tra-

dizione e riconoscimenti - La ma-

nifestazione è stata ulteriormente

valorizzata dalla cerimonia ufficiale

di premiazione e conferimento del-

le onorificenze, che ha sottolineato

il valore istituzionale dell’evento e il

legame tra tradizione, competen-

za e sviluppo futuro. Alla presenza

del presidente FIJLKAM Giovanni

Morsiani e del presidente del setto-

re judo Giuseppe Matera, il confe-

rimento delle massime graduazioni

tecniche e dei riconoscimenti arbi-

trali ha rappresentato un momento

di forte coesione e identità federale,

rafforzando il senso di appartenen-

za alla comunità del judo italiano.

Con il prestigioso nono dan sono sta-

ti insigniti i maestri Giancarlo Celot-

to e Ferdinando Tavolucci, ma molti

altre eccellenze judoistiche hanno

ottenuto riconoscimenti in termini di

dan. La Federazione ha inoltre con-

ferito un riconoscimento speciale

ai migliori arbitri di judo 2025, Gian-

franco Pizzimenti e Federica Car-

ta, a testimonianza dell’eccellenza

dimostrata nell’attività arbitrale a

favore del movimento nazionale.

Le parole del direttore tecnico

Parlati - Il direttore tecnico Raffaele

Parlati ha commentato: «Desidero

innanzitutto porgere i miei since-

ri complimenti alla Federazione per

l’impeccabile organizzazione di que-

sto evento. Un ringraziamento dove-

roso va anche agli arbitri e ai tecnici

delle società che, con la loro dedizio-

ne, onorano e valorizzano ogni anno

questa splendida competizione. Le

mie congratulazioni più vive van-

no a tutti gli atleti partecipanti e, in

particolare, a coloro che sono sali-

ti sul podio, con un plauso speciale

per i neocampioni italiani assoluti».

Parlati ha proseguito: «Nonostante

l’assenza di alcuni atleti di punta, i

Campionati Assoluti rappresentano,

e devono sempre rappresentare, il

culmine della stagione agonistica

nazionale e il banco di prova fon-

damentale per l’intero movimento

judoistico italiano. Abbiamo assi-

stito a una competizione di ottimo

20

IL RACCONTO SPORTIVO JUDO

livello tecnico-agonistico. Ci tengo

a sottolineare che questi risultati sa-

ranno valutati con la massima at-

tenzione in prospettiva dei prossimi

impegni internazionali della squadra

nazionale.

Personalmente,

riten-

go che i Campionati Italiani Assoluti

debbano essere un passaggio im-

prescindibile e non negoziabile per

l’identificazione e il conseguente in-

serimento degli atleti meritevoli nei

circuiti internazionali di alto livello».

Il Campionato Italiano a squadre

A1: il valore della coesione - Pre-

cedendo gli Assoluti individuali, il 19

ottobre, il PalaPellicone di Ostia ha

ospitato una delle giornate più attese

del calendario agonistico nazionale,

con il Campionato Italiano a Squadre

A1, che anche quest’anno ha visto sfi-

darsi le migliori formazioni maschili e

femminili della penisola e si confer-

ma come edizione di altissimo pro-

filo per l’intero movimento italiano.

Il titolo maschile è stato conquistato

dal Gruppo Sportivo Fiamme Gialle,

che ha coronato una giornata im-

peccabile imponendosi in una finale

combattutissima contro il club civile

Akiyama Settimo, chiusa sul 3-2. Un

incontro teso, equilibrato, scandito

da match di altissimo profilo tecnico

e agonistico, che hanno confermato

il valore delle due storiche formazio-

ni. La cavalcata dei neo-campioni d’I-

talia era iniziata con la vittoria in se-

mifinale sull’Asd Fitness Club Nuova

Florida, superato con autorevolezza,

mentre l’Akiyama aveva staccato l’ac-

cesso alla finale grazie a una presta-

zione esemplare contro l’Accademia

Prato. Il terzo gradino del podio è

stato condiviso da due realtà prota-

goniste di una stagione in crescita: il

GS Fiamme Azzurre, vittorioso nella

finale per il bronzo contro l’Acca-

demia Prato, e l’Asd Judo Preneste

G. Castello, che ha avuto la meglio

sull’Asd Fitness Club Nuova Florida

conquistando un podio di prestigio.

Il titolo femminile ha incoronato le

Fiamme Azzurre, protagoniste di una

finale dominata con lucidità e de-

terminazione contro l’Asd Pro Rec-

co Judo. Una prova di grande com-

pattezza e maturità agonistica ha

permesso al GS Fiamme Azzurre di

salire sul gradino più alto del podio,

confermando un percorso stagio-

nale di assoluto spessore. Il bronzo

è andato all’Akiyama Settimo, che

ha completato il podio al termine di

una giornata disputata con conti-

nuità e ottima qualità tecnica. Gra-

zie a performance di alto livello e a

una coesione di squadra eccellente,

l’intera competizione ha confer-

mato la sua straordinaria caratura.◆